domenica 28 febbraio 2010

Considerazioni sull'assemblea pubblica con i cittadini di Monte Larco

Ieri pomeriggio, al Teatro comunale "Paladino", il Sindaco ha tenuto, insieme all'Assessore Conte ed altri componenti della giunta, un'assemblea pubblica con i cittadini residenti nel comprensorio di Monte Larco (Monte Larco, Poggio d'oro e Punta Verde) per illustrare i prossimi lavori di aslfaltatura che si effettueranno su alcune strade del comprensorio con i proventi della vendita dei due lotti comunali (ne manca un altro) insistenti su quella porzione di territorio.
Ripromettendomi di verificare nei prossimi giorni tutta la documentazione presso gli uffici comunali, essendo stato presente all'assemblea, vorrei fare alcune considerazioni a voce alta dalle pagine del mio blog: quanto è serio aver organizzato questa assemblea in campagna elettorale (il prossimo 28/29 marzo si voterà per le Regionali), soprattutto alla luce di quanto detto anche dall'ing. Conte, che trattasi di un intervento parziale, in quanto sono stati venduti solo due lotti su tre - non sembra proprio fatto su misura come spot elettorale? visto che per la vendita dei lotti si è proceduto con una "gara d'appalto integrato", cioè che i lotti sono stati venduti alla ditta che realizzerà i lavori delle strade, non sarebbe stato più vantaggioso aspettare di vendere tutti i lotti? chi controllerà la qualità dei lavori e se il costo corrisponderà effettivamente alla somma con la quale sono stati valutati i lotti venduti? con quali criteri si è proceduto ad individuare delle priorità per l'asfaltatura delle strade? questi lavori sono stati concordati prima con i cittadini di Monte Larco e sono stati loro a chiedere che, con la vendita dei lotti, si effettuassero questi lavori? vista la "precarietà" in cui versano i sistemi fognari e di acquedotto nel comprensorio ed altri impianti e servizi, si è pensato che i lavori di asfaltatura delle strade potrebbero, nel giro di pochi mesi, essere resi vani dall'esigenza di dover intervenire nuovamente con altri lavori? e quanto è giusto che il Sindaco abbia proceduto alla vendita dei lotti comunali e all'impegno delle somme in maniera arbitaria senza aver coinvolto in un confronto nè l'assemblea dei residenti di Monte Larco nè il Consiglio comunale?
Questi sono solo alcuni dei dubbi che mi sono venuti ieri in mente ascoltando il Sindaco e l'ing. Conte... nei prossimi giorni cercherò di approfondire la questione.

Resoconto ultimo Consiglio comunale

Come saprete, giovedì 25 si è tenuto il Consiglio comunale. Tra i consiglieri, unico assente Scisci. Inizio con 40 minuti di ritardo, data l'assenza della Segretaria comunale, sostituita con uno "a scavalco".
La seduta si è aperta con le comunicazioni del Sindaco: 1) il Primo cittadino ha espresso una forte critica nei confronti di chi negli ultimi tempi ha ipotizzato la costruzione di un dissociatore molecolare o inceneritore a Rignano: lui non ne ha mai parlato e non esiste alcun atto amministrativo ufficiale (niente di più falso, perchè sui manifesti apparsi per le vie cittadine anche la sua Maggioranza ha ammesso di essersi interessata alla questione, tesi avvalorata persino dal proprio programma elettorale, che nella parte riguardante le opere pubbliche inseriva lo "studio di fattibilità per effettuare lo smaltimento dei rifiuti mediante processo di dissociazione molecolare al plasma" - che il Sindaco non sappia cosa fanno i suoi colleghi? comunque, a scanso di equivoci, ho invitato il Sindaco, proprio per porre chiarezza sull'argomento, a convocare un "Tavolo di lavoro" per potersi confrontare, Maggioranza ed Opposizione, sui possibili progetti in campo, in un sano confronto democratico); 2) Coletta ha poi informato l'assemblea di aver restituito il "Trittico del SS. Salvatore", opera artistica restaurata dalla Soprintendenza, alla Parrocchia di Rignano (era ora, visto che i rignanesi e i turisti stavano attendendo da circa tre anni che questa preziosa opera d'arte venisse loro restituita per poterla ammirare - che il Sindaco avesse preso spunto, pur non rispondendomi, alle mie numerose interrogazioni che lo invitavano a questo?); 3) il Sindaco ha infine informato i consiglieri comunali e i cittadini che il Comune di Rignano ha ricevuto un premio dal Ministero dell'Economia per aver rispettato il Patto di stabilità nell'anno 2009, premio che dovrebbe mettere a tacere anche chi ha fatto circolare voci su un possibile dissesto finanziario da parte del Comune e che, a detta del Sindaco, è frutto solo di "chiacchiere da bar" (è vero che Rignano ha ricevuto questo premio, ma questa è solamente una parte di verità: il premio, infatti, è stato assegnato dal Governo dietro autocertificazione dello stesso Comune di Rignano, senza però verificare che sui bilanci gravano ben due deliberazioni della Corte dei Conti che accusano il Comune di Rignano di gravi anomalie e irregolarità e, dato ciò, i dati trasmessi dall'Ufficio comunale competente potrebbero essere totalmente falsati; anche su questo, da mesi, chiedo invano al Sindaco di convocare un Consiglio straordinario - o meglio sarebbe un'assemblea pubblica - per far luce sulla reale situazione economico-finanziaria dell'Ente, Coletta invece continua a non rispondere e a fregarsene; caro Sindaco, invece di fare questi proclami, non sarebbe più serio dare seguito alla mia richiesta? Tra l'altro, proprio negli ultimi giorni, non sono stato io nè l'Opposizione, che potrebbe essere di parte, ma la Corte dei Conti, a definire questi premi del Ministero un insulto ai "veri virtuosi", in quanto tra i Comuni premiati figurano alcuni in squilibrio finanziario, con residui passivi e indebitamento elevati... mi sembra proprio il caso di Rignano!).
Il Consiglio sarebbe dovuto proseguire poi con la discussione delle molte interrogazioni e ordini del giorno presentati da me e da altri consiglieri d'Opposizione, dico sarebbe dovuto, perchè la Maggioranza, appellandosi ad un articolo del Regolamento del Consiglio che vieta la discussione delle interrogazioni nelle sedute straordinarie, ne ha chiesto e votato il ritiro. Veramente una vergogna! Ammesso che il regolamento presenti questo divieto (ma perchè la convocazione è stata fatta "straordinaria", se invece era chiaramente "ordinaria"?), è assurdo che la Maggioranza si appelli al regolamento in quanto tutte le normative, da quelle nazionali a quelle locali, obbligherebbero anche il Sindaco e gli Assessori interrogati a rispondere alle interrogazioni entro 30 giorni dalla presentazione... e sapete a che data risalgono alcune delle interrogazioni in questione? addirittura al gennaio 2009... per questo, in segno di protesta, disgustato veramente dal comportamento della Maggioranza, che da sempre nega qualsiasi tipo di confronto democratico con l'Opposizione, ho abbandonato i lavori del Consiglio, convinto di aver fatto un gesto a difesa dei valori di democrazia e trasparenza (valori, a dir la verità, che purtroppo oggi interessano ben pochi).
La seduta è quindi proseguita con la nomina della consigliera Mancini in rappresentanza dell'Opposizione nel Comitato di gestione del Centro Sociale Anziani, l'adozione della variante al Piano particolareggiato zona D di PRG in loc. Monte Larco, l'approvazione del Regolamento comunale per la concessione e gestione degli usi civici essenziali di pascolo con bestiame bovino ed equino su terreni di dominio collettivo, l'adesione alla presentazione del progetto definitivo del PIT denominato "Agrisviluppo Tevere" e le modifiche alle linee guida per la creazione del registro delle imprese multifunzionali.
Da quanto successo in questo Consiglio... da qui, sino alle elezioni comunali del prossimo anno, se ne vedranno delle belle!

venerdì 26 febbraio 2010

Il resoconto della Commissione consiliare del 25

Ieri, tra Consiglio comunale e Commissione consiliare, sono successe davvero tante cose, alcune delle quali davvero molto spiacevoli non solo dal punto di vista politico, ma anche per i valori di democrazia e trasparenza che nell'azione amministrativa vado seguendo, ma che, puntualmente, una "Maggioranza" arrogante calpesta. Visto che però, oggi, è il mio compleanno, concedetemi una pausa (la merito?), tornerò a scrivervi nel weekend... vi lascio comunque il resoconto della seduta della II Commissione consiliare, l'ultima seduta da me presieduta...


Nella seduta in oggetto sono stati posti all’attenzione della Commissione i seguenti punti all’ordine del giorno: 1) Proposta di modifica dello Statuto comunale e del Regolamento del Consiglio e delle Commissioni consiliari, presentata dai Consiglieri di Maggioranza; 2) Riassetto della Commissione – proposta anche questa avanzata dai membri dei Gruppi consiliari di Maggioranza. Inoltre, come da verbale della precedente seduta, si è proseguita la discussione sulle tre proposte di regolamento presentate, e più specificatamente: 1) Regolamento dei criteri per l’erogazione delle prestazioni assistenziali economiche; 2) Regolamento del servizio di economato; 3) Regolamento per la formazione e la gestione dell’elenco dei fornitori di servizi di fiducia del Comune di Rignano Flaminio per le procedure di cui all’art. 125 del D.Lgs. 163/2006.
Sul punto 1 (quello relativo alla proposta di modifica dello Statuto e del Regolamento del Consiglio e delle Commissioni consiliari), il consigliere Romaniello, quale capogruppo del PdL, ha illustrato la proposta come da prot. 3170 del 16 febbraio u.s., ravvedendo la necessità per la Maggioranza di modificare le suddette normative, andando nella sostanza ad abrogare la figura del Presidente del Consiglio e restituire al Sindaco i rispettivi compiti e le funzioni, oltre a modificare i termini temporali di convocazione delle Commissioni consiliari. Mentre il consigliere Romaniello ha tenuto a precisare che le motivazioni che sottendono questa proposta sono solo per un maggior snellimento e funzionamento dell’Amministrazione comunale, una riduzione dei costi e non sono assolutamente da ritenere provvedimenti “ad personam”, il consigliere Pucci ha comunque detto che la scelta viene fatta ovviamente in virtù anche di motivazioni politiche (vedi il recente passaggio dall’Opposizione in Maggioranza e viceversa di alcuni consiglieri). Il consigliere Pacini ha precisato che, fatta salva la proposta presentata per iscritto, gli Uffici competenti, ai fini della proposta di deliberazione per il Consiglio comunale, dovranno riguardare le normative in oggetto, adeguando eventuali articoli che potrebbero risultare in contraddizione con quanto proposto. Il consigliere Lupi ed il sottoscritto si sono detti contrari alla proposta avanzata dai rappresentanti della Maggioranza, soprattutto perché, seppur ravvedendo la necessità di adeguare alle normative vigenti sia lo Statuto sia il Regolamento in oggetto (in quanto ormai di vecchia data), questi strumenti, rappresentando la “Costituzione” dell’attività consiliare, andrebbero modificati dimostrando maggiore responsabilità (vista la straordinarietà delle procedure) e ricercando comunque il consenso unanime di tutti i consiglieri, senza perseguire scopi politici, in un serio confronto e lavoro democratico. Sia Lupi che il sottoscritto, hanno quindi dato ampia disponibilità alla Maggioranza per lavorare insieme alla redazione di un nuovo Statuto e Regolamento, mettendo però da parte le prerogative politiche, pur nel rispetto dei ruoli e delle esigenze oggi presenti. Il consigliere Romaniello, pur non contrario alla richiesta avanzata, ha rinnovato comunque la volontà della Maggioranza di proseguire con quanto già proposto. Così la Commissione, sulla proposta all’o.d.g. della seduta, ha espresso parere favorevole a maggioranza (votazione: Romaniello, Gaspari, Pacini e Pucci favorevoli; Marcorelli e Lupi contrari).
Per quanto riguarda il punto 2, il consigliere Romaniello, motivando con ragioni di opportunità politica, pur ringraziando per quanto fatto l’attuale Presidente, al quale ha riconosciuto di aver lavorato sempre con imparzialità, rigore e dedizione, ha avanzato la proposta di sostituire nella carica di Presidente il consigliere Marcorelli con il consigliere Pacini ed affidando comunque la Vicepresidenza al sottoscritto. Negata la disponibilità ad assumere l’incarico proposto per motivi personali da parte del consigliere Pacini, il consigliere Romaniello ha presentato una nuova proposta per la carica di Presidente nella persona del consigliere Gaspari. Sull’ultima proposta, la Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza (votazione: Romaniello, Gaspari, Pacini e Pucci favorevoli; Marcorelli astenuto e Lupi presente ma non partecipante al voto in quanto comunque contrario alla proposta). Il sottoscritto si è riservato di dare la propria disponibilità ad assumere la carica di Vicepresidente nella prossima seduta, per consentire un parere ed un confronto all’interno del proprio Gruppo consiliare e partitico. All’unanimità dei presenti, la Commissione ha deciso comunque che le nuove cariche avranno valore dalla prossima convocazione.
Sul punto 3, riguardante la proposta di “Regolamento dei criteri per l’erogazione delle prestazioni assistenziali economiche”, il consigliere Romaniello, a nome della Maggioranza, ha chiesto alla Commissione il ritiro del punto per un ulteriore passaggio nei Gruppi di Maggioranza e un maggiore approfondimento. Il sottoscritto ha espresso parere contrario alla proposta, in quanto la Maggioranza è la seconda volta che propone ai lavori della Commissione una bozza di regolamento, che poi, puntualmente, viene ritirata (dopo, però, che almeno alcuni consiglieri, membri della Commissione, hanno dedicato tempo e competenze alla lettura, all’approfondimento e alla ricerca di miglioramenti al testo proposto, nell’interesse collettivo). Si ravvede una mancanza di rispetto. Visto il lavoro comunque svolto e la preparazione di una propria bozza di regolamento, il sottoscritto si riserva, nei modi e nei tempi previsti dalle normative, ma anche di opportunità politiche, di presentare quanto elaborato per la successiva deliberazione in Consiglio comunale. Sulla proposta di ritiro del punto, la Commissione esprime parere favorevole a maggioranza (votazione: Romaniello, Gaspari, Pacini, Pucci e Lupi favorevoli; Marcorelli contrario).
Sul punto 4, i consiglieri di Maggioranza hanno mostrato il loro parere favorevole all’approvazione del testo proposto. Il sottoscritto, pur essendo contrario all’approvazione di questo regolamento senza prima aver elaborato ed approvato un nuovo regolamento di contabilità (che peraltro ricorda di aver presentato come bozza ai membri della Commissione, al Sindaco quale anche Assessore in materia e al Responsabile interessato), ha chiesto almeno che, prima di portarlo all’approvazione del Consiglio, vengano verificate alcune parti del testo da parte degli Uffici proponenti: all’art. 6, il comma 19 non venga inserito come comma ma solamente come frase di chiusura dell’articolo; all’art. 14, parlandosi di PEG (che attualmente il Comune di Rignano non prevede nella propria organizzazione), il termine venga sostituito e vengano rettificati i concetti espressi. Il consigliere Lupi chiede, invece, di poter esplicitare, all’art. 22, cosa si intenda per “spese di natura eccezionale”. La proposta di regolamento viene approvata dalla Commissione a maggioranza (votazione: Romaniello, Gaspari e Pacini favorevoli; Marcorelli e Lupi astenuti; Pucci non presente al momento della votazione, perché assentatosi per problemi di carattere famigliare).
Sul punto 5, relativo alla proposta di “Regolamento per la formazione e la gestione dell’elenco dei fornitori di servizi di fiducia del Comune di Rignano Flaminio per le procedure di cui all’art. 125 del D.Lgs. 163/2006”, la Commissione all’unanimità dei presenti ha deciso il rinvio del punto per un maggiore approfondimento, chiedendo per la prossima convocazione la presenza anche della Responsabile d’Area competente in materia.
A conclusione di questo resoconto, mi sia permesso di ringraziare quanti, nessuno escluso, mi hanno aiutato nel lavoro di Presidente di questa Commissione e, nel formulare i migliori auguri di buon lavoro al mio successore, rinnovo la mia disponibilità, fino al termine del mandato, a lavorare con trasparenza e passione nell’unico interesse della collettività rignanese.

mercoledì 24 febbraio 2010

In ricordo di Sandro Pertini, il Presidente di tutti


Oggi, 24 febbraio 2010, ricorrono i 20 anni dalla morte di Sandro Pertini. Partigiano, politico e giornalista, Pertini fu il settimo Presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 1978 al 1985. Tra i protagonisti della lotta antifascista, pagò con l’esilio in Francia e con anni di prigionia il suo impegno per il ripristino della democrazia. Parlamentare per il Partito Socialista sin dalla prima legislatura repubblicana, fu Presidente della Camera dal 1968 al 1976, per poi essere eletto Capo dello Stato.
Giorgio Napolitano ha ricordato la figura del suo predecessore sottolineando la sua "integrità morale, dirittura e coerenza personale" e soprattutto la forte affermazione "dei valori che sono alla base della nostra Costituzione, i valori fondanti della Repubblica, i valori dell'antifascismo, della libertà, della democrazia".
Amatissimo dai cittadini per la sua onestà e il suo calore umano, Pertini rappresenta un esempio di moralità e dedizione alla cosa pubblica. Un uomo e un politico da ricordare, con affetto.

sabato 20 febbraio 2010

Giovedì 25 il prossimo Consiglio comunale

Il presidente del Consiglio, Fabio Di Lorenzi, torna a convocare per giovedì 25 febbraio p.v. alle ore 11,30 un Consiglio comunale con addirittura 20 punti all'ordine del giorno, costituito in gran parte da mie interrogazioni (ben 8!) e dal mio odg sul potenziamento dell'adsl. Inoltre, su mia proposta, sarà nominato il rappresentante dell'opposizione all'interno del Comitato di gestione del Centro Sociale Anziani e andranno in approvazione due regolamenti (uno, quello delle imprese multifonzionali, in realtà, si tratta solo di modifiche al precedente) licenziati nella Commissione da me presieduta. Per chi può (capisco che non sia un orario consono per chi lavora), sarebbe opportuna la presenza. Sotto pubblico l'ordine del giorno, come da convocazione ufficiale.

venerdì 19 febbraio 2010

Resoconto II Commissione consiliare

Nella seduta di ieri, così come trasmessi dalla Segretaria comunale, sono stati posti all’attenzione della Commissione i seguenti punti all’ordine del giorno: 1) Regolamento comunale per la concessione e gestione degli usi civici essenziali di pascolo con bestiame bovino ed equino su terreni di dominio collettivo; 2) Regolamento dei criteri per l’erogazione delle prestazioni assistenziali economiche; 3) Regolamento del servizio di economato; 4) Regolamento per la formazione e la gestione dell’elenco dei fornitori di servizi di fiducia del Comune di Rignano Flaminio per le procedure di cui all’art. 125 del D.Lgs. 163/2006.
In apertura, come Presidente della Commissione, ho informato gli altri membri (tutti presenti) di aver ricevuto richiesta da parte del Sindaco, con prot. 3187 del 17.02.2010, successivamente (nella stessa data) integrata con prot. 3258, di inserire all’o.d.g. una proposta di modifica dello Statuto comunale e del Regolamento del Consiglio e delle Commissioni consiliari (tra le modifiche chieste l'abolizione della figura del Presidente del Consiglio...), insieme al riassetto della Commissione; prendendo atto della richiesta, per evidenti ragioni normative, nell’impossibilità di dar seguito a ciò, ho comunque notificato a tutti i presenti la convocazione di una nuova seduta per il giorno 25 febbraio p.v. con all’o.d.g. i due punti proposti.
Aperta poi la discussione sul punto 1, la Commissione, aiutata anche dalla presenza della dipendente, dott.ssa Valentina Maggi (esperta in materia e, alla quale, va il sentito ringraziamento per la disponibilità dimostrata), ha licenziato all’unanimità con esito favorevole il testo di regolamento proposto, al quale apportare solamente alcune modifiche.
Sugli altri punti all’o.d.g., allontanatisi per importanti motivi personali i consiglieri Pucci e Romaniello, la Commissione ha deciso il rinvio alla prossima seduta già convocata per il giorno 25 febbraio p.v., auspicando la presenza degli Assessori o Consiglieri proponenti e degli interessati Responsabili d’area, per un maggiore approfondimento degli argomenti.

giovedì 18 febbraio 2010

Il contributo dei cattolici al programma della Bonino

Il contributo dei cattolici democratici alla costituzione del programma del Pd per le prossime elezioni regionali del Lazio. Il documento è firmato, tra gli altri, da Silvia Costa, Giorgio Pasetto, Claudio Moscardelli, David Sassoli, Piero Ambrosi, Francesco Saverio Garofani, Roberto Di Giovan Paolo, Fausto Recchia, Michele Marini, Aurelio Lo Fazio, Claudio Cecchini, Giuseppe Lobefaro. E sottoscritto anche da me.

venerdì 12 febbraio 2010

Vittorio Bachelet, un ricordo

In occasione del trentennale dalla scomparsa di Vittorio Bachelet, ucciso il 12 febbraio 1980 dalle Brigate rosse all’ingresso della facoltà di Scienze politiche dell'Università La Sapienza di Roma, mi piace ricordarlo con un'intervista rilasciata proprio dal figlio Giovanni l'altro ieri all'Avvenire.

mercoledì 10 febbraio 2010

Segnalazione articolo

Segnalo all'attenzione dei miei lettori, un'interessante intervista, pubblicata oggi su Avvenire, a Pierluigi Castagnetti, che riprende l’appello lan­ciato dal cardinale Angelo Bagna­sco, nella sua ultima prolusione, per la formazione di una nuova generazione di cattolici impegnati nella co­sa pubblica. Concordo nella necessità, soprattutto, di trovare dei luoghi "politici" (le vecchie scuole di partito?!) dove i giovani possano formarsi.

Potenziamento adsl a Rignano

Da alcuni giorni, alcuni amici ed amiche, mi hanno segnalato della loro impossibilità ad avere dalla Telecom un collegamento adsl a Rignano perchè il gestore, a quanto sembra, non ha più linee disponibili. Ho pensato quindi oggi di proporre un ordine del giorno (di cui allego il testo) da presentare al prossimo Consiglio comunale (se la richiesta verrà accolta) affinchè il Comune, per mezzo dei suoi rappresentanti, si impegni a risolvere questo problema, seppur non di propria competenza, alla cittadinanza. Spero di aver fatto un servizio nell'interesse collettivo... ma soprattutto che il problema venga risolto.

martedì 9 febbraio 2010

Le ultime più importanti richieste al Comune

Come anticipatovi e promesso, pubblico i testi delle ultime istanze (per lo più interrogazioni) presentate al Comune come consigliere d'opposizione. Se ritenete opportuno, mandatemi anche richieste di chiarimenti o suggerimenti, sarei ben lieto di riceverli.

domenica 7 febbraio 2010

Le ultime dal Comune

Preso dalla questione "inceneritore", non ho purtroppo aggiornato il blog neanche sulle altre vicende che hanno riguardato il Comune.
Soprattutto sull'esito del ricorso presentato dal presidente del nostro Consiglio comunale Fabio Di Lorenzi che si era visto revocato dalla carica da parte dei consiglieri di maggioranza e che, invece, il TAR del Lazio il 21 gennaio gli ha riassegnato ritenendo che la motivazione del provvedimento di revoca adottato "si appalesa inadeguata e il provvedimento, dunque, appare viziato da eccesso di potere nella figura sintomatica dello sviamento, utilizzando, infatti, lo strumento della revoca, al fine di perseguire un risultato politico".
Così il presidente del Consiglio comunale, riappropriatosi della propria carica, ha convocato per giovedì prossimo la Conferenza dei capigruppo, per preparare l'ordine del giorno del Consiglio comunale, al quale chiederò di inserire le mie numerose interrogazioni rimaste ancora senza risposta (tra l'altro violando anche le normative vigenti che obbligherebbero gli amministratori a rispondere entro trenta giorni). Più precisamente le interrogazioni riguardano: il contributo di 3.000 euro dato all’Ass.ne Pro-Rignano per l’organizzazione del corso di formazione micologica anno 2009; la nomina del responsabile servizio di polizia locale, relativa liquidazione compensi e sviluppi decreto ingiuntivo; il Rendiconto di gestione E.F. 2008, per quanto riguarda la percentuale copertura TARSU, i contributi permesso di costruire e i diritti e canoni per raccolta e depurazione acque di rifiuto; servizio nettezza urbana; contributo Centro Sociale Anziani di euro 12.000 per pranzo sociale; custodia opera del Trittico SS.mo Salvatore di proprietà della Parrocchia di Rignano Flaminio; stazione radio base per telefonia mobile in località Monte Onorio e stato di fatto delle società a capitale misto pubblico-privato (soprattutto della Multiservizi ASI, a seguito anche delle discutibili selezioni avvenute nell'ultimo periodo). Cercherò di pubblicare, nei prossimi giorni, i testi completi delle interrogazioni.
In vista poi dell'approvazione del Bilancio previsionale 2010, attendiamo ancora informazioni sulla reale situazione economico-finanziaria del Comune.

Lavoriamo seriamente ad una alternativa


È trascorso quasi un mese dall’ultimo aggiornamento di questo blog e, scusandomi comunque per questa mancanza, devo dire che il motivo non è imputabile solamente alla pigrizia o al poco tempo avuto a disposizione nell’ultimo periodo a causa di impegni lavorativi.
Dopo che, come consigliere d’opposizione (insieme agli altri colleghi), ho denunciato alla cittadinanza rignanese (vedi manifesto del 9 gennaio u.s.) l’eventualità della costruzione di un impianto di trattamento dei rifiuti nel nostro paese (scelta confermata dagli stessi amministratori di maggioranza nei manifesti di risposta e, persino, nel programma elettorale presentato nel 2006), mi sono volutamente preso una “pausa”, evitando polemiche inutili, ma cercando nel frattempo di documentarmi maggiormente sulla questione, così come, credo, ogni amministratore responsabile debba fare.
Nella consapevolezza che il tema dello smaltimento dei rifiuti sia uno dei più importanti e complessi della nostra società e che sia tutt’ora in corso nel mondo la ricerca e la sperimentazione di soluzioni adeguate, ho cercato di trovare argomentazioni che avvalorassero e rendessero ancor più consapevole il mio iniziale rifiuto (confesso, in un primo momento, dettato solo dall’istinto) alla costruzione di un impianto per il trattamento dei rifiuti a Rignano. Il mio, quindi, non è un rifiuto pregiudiziale, bensì un’opposizione ragionata e basata su solidi argomenti.
Innanzitutto, tengo a precisare, so che gli amministratori di maggioranza non hanno ammesso la costruzione dell’impianto, ma solamente di lavorare ad uno “studio di fattibilità per effettuare lo smaltimento dei rifiuti mediante processo di dissociazione molecolare al plasma” (a dir il vero, in prima battuta, già lo scorso anno, quando come Pd chiedemmo garanzie al Sindaco sulla non veridicità della questione, il Sindaco stesso, dalle pagine di un giornale locale, si precipitò a smentire categoricamente la cosa e a tacciarci, anzi, di esser solamente dei “chiacchieroni da bar”), ma proprio per questo è bene discuterne finché si è in tempo, dato che fare una scelta del genere significherebbe imboccare una strada dalla quale non più possibile tornare indietro.
Ad un primo impatto l’opinione pubblica tende a dividersi sul problema in due fazioni contrapposte (così come, semplicisticamente, capita anche per altri tipi di situazioni): quelli che sono favorevoli purché siano adottate tecnologie moderne, considerando che da qualche parte bisogna pur mettere i rifiuti; quelli che sono contrari a priori perché questi impianti sono pericolosi per la salute e per l’ambiente. Io, in tutta franchezza, non sento di appartenere né all’una né all’altra ed in queste poche righe cercherò di motivarne il perché.
In primo luogo, bisogna partire dalle normative europee e italiane in materia, che hanno sempre indicato quale primo obiettivo la riduzione dei rifiuti e principalmente la prevenzione (vedi Direttiva 2006/12/CE e Testo Unico Ambientale), non l’incenerimento. So che i nostri amministratori tengono a precisare che il dissociatore molecolare non sia un inceneritore, ma a questi signori consiglierei di leggersi il testo del decreto legislativo n. 133 dell’11 maggio 2005 “Attuazione della direttiva 2000/76/CE, in materia di incenerimento dei rifiuti”, che all’art. 2 c. 1 definisce così gli impianti di incenerimento: “qualsiasi unità e attrezzatura tecnica, fissa o mobile, destinata al trattamento termico di rifiuti ai fini dello smaltimento, con o senza recupero del calore prodotto dalla combustione. Sono compresi in questa definizione l’incenerimento mediante ossidazione dei rifiuti, nonché altri processi di trattamento termico, quali ad esempio la pirolisi, la gassificazione ed il processo al plasma, a condizione che le sostanze risultanti dal trattamento siano successivamente incenerite. La definizione include il sito e l’intero impianto di incenerimento, compresi le linee di incenerimento, la ricezione dei rifiuti in ingresso allo stabilimento e lo stoccaggio, le installazioni di pretrattamento in loco, i sistemi di alimentazione dei rifiuti, del combustibile ausiliario e dell’aria di combustione, i generatori di calore, le apparecchiature di trattamento, movimentazione e stoccaggio in loco delle acque reflue e dei rifiuti risultanti dal processo di incenerimento, le apparecchiature di trattamento degli effluenti gassosi, i camini, i dispositivi ed i sistemi di controllo delle varie operazioni e di registrazione e monitoraggio delle condizioni di incenerimento”. Quindi non sono io, ma le leggi italiane, a dire che anche il dissociatore molecolare è un inceneritore.
Altro riferimento utile si può rintracciare nella famosa legge di conservazione della massa, enunciata nel XVIII secolo da Antoine Lavoisier: “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Questa legge sta a significare che in una reazione chimica la massa iniziale è esattamente uguale alla massa finale. Se, per capirci meglio, si bruciano 100.000 tonnellate l’anno di rifiuti, essi non saranno distrutti totalmente, bensì usciranno 100.000 tonnellate l’anno di scarti, composti da: fumi e polveri di scarico che andranno in atmosfera (con un raggio di ricaduta di 30 km); ceneri nocive che andranno in discariche speciali (altro che eliminazione delle discariche!); acque di scarico inquinate che comprometteranno falde e terreni. L’inceneritore, quindi, non risolve il problema dei rifiuti eliminandoli, ma semplicemente li trasforma in una composizione chimica differente, rendendoli anche molto più nocivi dei prodotti di partenza.
È forse un caso che nelle zone limitrofe agli inceneritori le malattie cardiovascolari, le malformazioni fetali, i tumori, le leucemie infantili siano in drastico aumento rispetto alla media nazionale? Centinaia di documenti scientifici e medici dimostrano che tutti gli inceneritori (compresi i dissociatori molecolari) producono nanopolveri (polveri minuscole e altamente tossiche). E l’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che le nanopolveri sono “la maggior minaccia alla salute umana da inquinamento dell’aria”.
In Europa la tendenza alla costruzione degli inceneritori è in declino per soluzioni più economiche e non inquinanti. Solo in Italia (dove gli inceneritori sono pubblici, incentivati tramite i CIP6 delle nostre bollette Enel e per questo multati dalla UE) sono in crescita, come se fosse l’unica alternativa al problema rifiuti. Il ricorso alla combustione dei rifiuti, invece, andrebbe fatto solamente in mancanza di alternative all’emergenza “spazzatura”. Ma le alternative e le soluzione esistono!
Ed è questa la mia posizione, quella terza via che mi differenzia dai semplici favorevoli o contrari. Io sostengo che, alla scelta della dissociazione molecolare come soluzione al problema, sia di gran lunga preferibile una gestione integrata del ciclo dei rifiuti, basata sui principi della raccolta differenziata, del riciclo, del riuso e del trattamento biomeccanico.
In questi anni alcuni Comuni hanno dimostrato che l’aumento dei rifiuti non è più un dato immodificabile, ma solo un fattore che può essere governato con il coraggio di una politica che guarda alla sostenibilità e alla necessità di scelte coraggiose e concrete per un comune futuro possibile. Grazie alla raccolta domiciliare e alla grande collaborazione della cittadinanza, è stato possibile superare quote di raccolta differenziata anche superiori all’80%, con una riduzione complessiva dei costi, creazione di posti di lavoro, riduzione delle tariffe alla cittadinanza ed una riduzione annua della produzione complessiva dei rifiuti. È questo ciò che si indica con la “Strategia Rifiuti Zero”, che significa riciclaggio grazie alla raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti con progetti mirati all’abbattimento della loro produzione. Alcuni esempi importanti: compostaggio domestico della frazione organica, acquisti verdi negli enti pubblici, eliminazione delle acque minerali dalle mense comunali e scolastiche, eliminazione dell’usa e getta dalle sagre e feste popolari, diffusione dei distributori alla spina di latte, detersivi e altri prodotti, diffusione dei pannolini lavabili, etc..
I sostenitori della “Strategia Rifiuti Zero” partono dall’idea che ogni rischio è inaccettabile se evitabile. Che non si deve far correre alla popolazione un rischio che può essere evitato quando si può ricorrere alle alternative che ci sono. Che si può uscire dall’incenerimento con vantaggi economici, sanitari ed ambientali che sono descrivibili. Un esempio? Capannori, in provincia di Lucca, 47.000 abitanti, il più grande comune rurale d’Italia. Prima portava in discarica 20.000 tonnellate di rifiuti. Poi ha accresciuto la differenziata al 70-75% e le tonnellate di rifiuti in discarica sono calate a 6.000.
“Rifiuti zero” non è un’utopia, ma un obiettivo essenziale per cercare di costruire una maggiore sostenibilità. Per far crescere questa strategia è urgente ed importante che tante amministrazioni, oltre a quelle che hanno già adottato questo impegno, aderiscano e costruiscano, tutte assieme, un’azione territoriale dimostrandone la possibilità ed i vantaggi ambientali, sociali ed economici che ne derivano.
La costruzione di un impianto per il trattamento dei rifiuti (inceneritore o dissociatore molecolare che sia) significherebbe la definitiva compromissione di un vasto territorio di pregio, significherebbe gettare al vento il grande sforzo di intere comunità virtuose che hanno sostenuto percorsi di valorizzazione del territorio basati sul turismo, sull’agricoltura di qualità, sulla valorizzazione dei beni ambientali, storici ed archeologici. Un’amministrazione comunale che pianifica e programma, senza tenere conto degli effetti delle sue scelte, è lontana dalle comunità, dai cittadini e dal perseguimento del bene comune. Una simile visione è oltraggiosa nei riguardi di intere generazioni che hanno costruito ed abitato questi luoghi, è crudele nei riguardi di coloro che lo abiteranno. Credo che nostro principale compito sia quello di mantenere e migliorare i luoghi per restituirli alle generazioni future affinché li possano vivere ed abitare con pienezza e senza rischi. Il dissociatore non è sicuro, non è economico, non è ecologico. Per questo, dobbiamo opporci energicamente a questa follia che mette a rischio l’ambiente, l’economia e la salute della nostra gente. Sto lavorando, quindi, all’organizzazione di iniziative (manifestazioni pubbliche, raccolta di firme, proposte di deliberazioni consiliari), alcune insieme agli altri colleghi d’opposizione, per contrastare questa follia. Non si può accettare con indifferenza una scelta così errata per il futuro di Rignano. “La terra non è nostra, è un bene ricevuto in eredità dalle generazioni precedenti, che dobbiamo preservare, e possibilmente migliorare, per le generazioni future”… continua a seguirmi e ad appoggiare la mia battaglia, la nostra battaglia!