martedì 25 gennaio 2011

Mobilitiamoci!

Ieri mattina ho presentato in Comune una mozione affinché l'Amministrazione comunale, insieme alle amministrazioni dei nostri paesi vicini, si attivi per fermare il piano di definanziamento previsto dalla Giunta regionale del Lazio del progetto di riammodernamento della ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo. Le istituzioni devono fare il loro, ma non basta. Per questo, forze politiche e cittadini, dovremmo tutti sentirci coinvolti e mobilitarsi, è in gioco lo sviluppo del nostro territorio. Sto attivandomi per capire come poterci muovere anche con gli altri, vi terrò aggiornati.

sabato 22 gennaio 2011

Definanziamento della Ferrovia Roma Nord, aderiamo subito al grido d'allarme lanciato dal PD di Riano

I fondi dedicati al potenziamento delle infrastrutture di trasporto pubblico non possono essere messi in discussione. Questo rende inaccettabile la proposta di riprogrammazione del Piano Operativo Regionale (POR) cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2007 - 2013 presentata dalla Giunta Regionale al tavolo del partenariato, nella quale è previsto un importante definanziamento degli investimenti dedicati alle infrastrutture per la mobilità.

La precedente programmazione, quella della Giunta Marrazzo, aveva previsto, per l’Asse III del POR (FESR) 2007 - 2013 (quello dedicato agli interventi per l’accessibilità) 272 milioni di euro, di cui 215 milioni destinati al parziale raddoppio della ferrovia Roma - Civita Castellana - Viterbo. Con la nuova ripartizione di fondi ne rimarrebbero soltanto 41,6 milioni, ampiamente insufficienti a garantire un benché minimo miglioramento della qualità del trasporto pubblico del Lazio. Questo il grido d’allarme che ci deve vedere tutti coinvolti, istituzioni, forze politiche e cittadini, a seguito della proposta di riprogrammazione delle risorse comunitarie presentata al tavolo del partenariato socio economico della Regione Lazio.

Diminuire i fondi destinati al potenziamento del trasporto pubblico è sinonimo di una scarsa conoscenza del territorio, delle sue problematiche e delle sue esigenze soprattutto in questi ultimi anni in cui il numero dei pendolari che utilizzano le linee ferroviarie del Lazio è aumentato vertiginosamente ed è ancora in espansione, soprattutto nell’area compresa tra il Vejo e la Valle del Tevere. Questo deve comportare un importante impegno per la ristrutturazione delle linee, il miglioramento delle condizioni dei convogli, la realizzazione e l’organizzazione di un serio piano di sicurezza per tutte le stazioni ferroviarie della regione. La proposta presentata al tavolo del partenariato non è all’altezza di queste esigenze.

Aderendo all’iniziativa del Pd di Riano, auspichiamo un ripensamento della proposta avanzata al fine di garantire una risposta certa e adeguata alle esigenze dei territori. È assolutamente necessario che la Regione Lazio impegni la Commissione Europea sul progetto della ferrovia Roma - Civita Castellana - Viterbo, evidenziando che intervenire sul sistema regionale dei trasporti, significa rispondere alle finalità previste dall’obiettivo comunitario di rafforzare la competitività regionale.

martedì 18 gennaio 2011

Rignano moroso

Sul Tempo di sabato 15 gennaio è apparsa questa notizia. Che il Comune di Rignano, insieme ad altri comuni, sarebbe debitore nei confronti della discarica di Bracciano (dove finiscono i nostri rifiuti) e si rischia addirittura il blocco dello scarico dei rifiuti appunto. Il debito ammonta a circa 110.000 euro. Visto che dal rendiconto 2009, appena approvato in Consiglio comunale, abbiamo potuto constatare che il Comune di Rignano incassa dai cittadini per la Tarsu più di quanto spende per il servizio, a cosa è dovuto questo debito? è troppo chiedere spiegazioni?


lunedì 10 gennaio 2011

La mia dichiarazione di voto contrario al Rendiconto 2009

Un’Amministrazione comunale si dovrebbe porre l’obiettivo, nell’ambito delle proprie finalità, di soddisfare al meglio i bisogni della collettività, con il minore utilizzo di risorse, dimostrandosi capace di creare utilità, o valore, con il vincolo di mantenere integra la propria dotazione di capitale.

A questo riguardo assume un ruolo fondamentale l’attenta analisi dei Rendiconti annuali che, oltre a fornire informazioni di carattere economico, finanziario e patrimoniale, devono evidenziare anche i risultati socialmente rilevanti prodotti dall’ente e consentire di valutare l’impatto delle politiche locali e dei servizi del Comune sul benessere sociale e sull’economia insediata.

E, nonostante l’incompletezza dei dati riportati, soprattutto per la scarsità di informazioni contenute nella relazione della Giunta e del Revisore dei Conti, in contrasto anche con quanto invece previsto dalle normative vigenti (vedi TUEL e principi contabili), quanto emerge dal RENDICONTO DI GESTIONE 2009 del Comune di Rignano Flaminio è una gestione fallimentare, frutto di una classe dirigente (forse, per qualche attuale amministratore, è anche esagerato l’utilizzo di questo termine) non all’altezza delle sfide che un paese ormai di 10.000 abitanti presenta.

Il nostro voto, quindi, non può che essere CONTRARIO, non “per partito preso”, ma a seguito invece di un’attenta valutazione, nell’unico interesse della collettività, valutazione resa tra l’altro alquanto difficile dal comportamento illegittimo ed ostruzionistico del Responsabile dell’Area 1 (“sordo” anche ai richiami del Difensore Civico provinciale) che ci ha negato la possibilità di poter visionare – non presentandosi persino ad appuntamenti da lui stesso fissati – e avere copia di alcuni atti ritenuti fondamentali per l’espletamento del nostro mandato e l’approfondimento dei documenti contabili (atti diretti sia al riscontro dell’attendibilità delle risultanze inserite nel bilancio, sia a fornire una visione generale, seppur sintetica, sulla reale situazione finanziaria dell’ente, in contrasto anche con il principio contabile di “verificabilità dell’informazione”), quali i bilanci delle Società partecipate a capitale misto pubblico-privato (soprattutto dell’A.S.I. s.rl., per la quale il Comune ha intrapreso proprio in questi giorni la vendita delle proprie quote sociali – il bando, pubblicato il 30 dicembre scorso, con scadenza domani 11 gennaio, risulta gravemente viziato da irregolarità e illegittimità, per le quali chiederemo comunque conto alle Autorità competenti,), dell’inventario, della tabella di deficitarietà strutturale e quella dei parametri gestionali con andamento triennale (tabelle non allegate al Conto del Bilancio, come invece previsto dall’art. 228 c. 5 del TUEL), oltre ai prospetti dettagliati delle spese per il personale e per gli amministratori (vedi richiesta allegata del 9 dicembre u.s. – prot. 19382).

Se si aggiunge, inoltre, che:

- il Rendiconto 2009 viene presentato all’Organo consiliare per la sua approvazione addirittura 7 mesi dopo i tempi previsti (entro il 30 giugno 2010) e la mancata approvazione nei termini determina, sino all’adempimento, la condizione di ente locale strutturalmente deficitario, assoggettato ai controlli centrali in materia di copertura del costo di alcuni servizi e con ricadute negative per l’operatività dell’amministrazione e per la sua immagine, testimoniando un comportamento difforme da una sana gestione finanziaria;

- il Conto del Patrimonio è stato redatto senza aver provveduto all’aggiornamento dell’inventario (l’attuale Amministrazione non ha mai provveduto a farlo), come previsto invece dall’art. 230 c. 7 del TUEL;

- la relazione del Revisore dei Conti, a nostro avviso non conforme alla normativa, risulta del tutto incompleta e per alcuni punti anche non corrispondente alla realtà (perché, ad esempio, non è riportato che il servizio smaltimento rifiuti solidi urbani ha determinato un saldo positivo tra proventi e costi, contrariamente a quanto previsto nell’art. 61 del D.Lgs. 15 novembre 1993, n. 507, dove si dice che il gettito complessivo della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani non può superare il costo di esercizio del servizio di smaltimento di detti rifiuti e che tale differenza dovrebbe quindi essere inserita tra i fondi vincolati o addirittura restituita agli utenti?). Tra l’altro la funzione della relazione dell’Organo di Revisione non si dovrebbe esaurire nella semplice verifica della regolarità formale del Rendiconto, ma dovrebbe richiedere invece un’approfondita analisi della gestione condotta nell’esercizio al fine di verificare la corrispondenza della stessa ai principi di efficienza ed economicità. La sua incompletezza, invece, ci lascia più dubbi che certezze: perché non c’è traccia se siano stati mantenuti in bilancio crediti di dubbia o difficile esazione e se nell’avanzo di amministrazione siano state previste somme vincolate all’esigibilità dei crediti? Perché non si dice se sia stato rispettato il limite di indebitamento previsto dall’art. 204 del TUEL? Perché il Revisore non dice se la spesa per il personale impegnata nel 2009 sia stata ridotta rispetto al 2008, come previsto dalle normative finanziarie? Perché non si dice nulla sul rispetto o meno del Patto di stabilità? Come il Revisore ha potuto certificare il patrimonio, senza l’inventario e perché di questa mancanza non se ne fa menzione? Come si fa a comprendere se sia stato accertato nel Rendiconto 2009 che le somme iscritte al Titolo V dell’entrata – cat. 03 e 04, siano state destinate esclusivamente al finanziamento delle spese di investimento del Titolo II?

- nel Rendiconto 2009, nonostante siano stati spesi ben 25.000 euro per la verifica dei residui affidata ad una società esterna (ricordo, tra l’altro, che ho già criticato questa spesa durante l’approvazione del Bilancio previsionale 2010, in quanto si ravvisa una grave illegittimità per sottrazione di competenze e diseconomicità), figurano ancora RESIDUI ATTIVI con notevoli e fondati dubbi circa la loro effettiva consistenza ed esigibilità (vedi, ad esempio, i rimborsi non ancora avuti per le somme anticipate relative alle elezioni), che di fatto contrastano con il principio contabile della prudenza e che pregiudicano la veridicità dei dati contabili, potendo originare, non un avanzo di amministrazione, come ancora una volta questa Amministrazione ha il coraggio e la “sfacciataggine” di presentare (circa 678.000 euro di cui comunque 570.000 vincolati), ma un disastroso disavanzo;

- nel Conto del Bilancio – uscite, all’intervento 2 09 05 01/2, è riportata una spesa pagata con mandato n. 117 del 19.01.2009 in conto residui per la fornitura e posa in opera della porta della Farmacia comunale per euro 4.620,00: perché tale spesa risulta tra gli interventi del servizio smaltimento rifiuti? È una distrazione di fondi? Questo caso, peraltro, non è il solo presente (vedi anche erronee imputazioni di spesa per quanto riguarda le politiche scolastiche);

- nei rimborsi oneri stipendiali (pagamento effettuato con i mandati dal n. 1408 al 1413 del 4.05.2009), sono comprese alcune somme relative all’utilizzo di personale a tempo parziale assunto “in prestito” dal Comune di Faleria: come è stato possibile pagare tale personale senza aver firmato una convenzione tra i Comuni? Potrebbero esserci gli estremi di danno erariale?

- nel Conto del Bilancio – uscite, figurano spese relative ai lotti di loc. Pietrolo – zona P.I.P. e per la realizzazione della rete fognante in loc. Montelarco finanziate con proventi di privati non ancora incassati e che generano quindi un ENORME DEFICIT DI CASSA (questo solo per ora, ma se quei soldi risultassero non più incassabili, cosa causerebbero? Un buco di bilancio?);

tutto ciò basterebbe a giustificare il nostro VOTO CONTRARIO. Ma oltre a queste motivazioni, più che altro tecniche e formali, ne esistono anche di politiche, in rapporto agli obiettivi conseguiti dall’attuale Amministrazione e ai risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

La gestione dell’Amministrazione Coletta-Conte (caro Vicesindaco, ci piacerebbe davvero sapere con quale faccia, nell’ultimo numero del Pensiero, il vostro ciclostilato, nel presentarsi come prossimo candidato a Sindaco, ha tentato di dissociarsi dall’attuale gestione), infatti, è fallimentare anche dal punto di vista politico, basti pensare che la GESTIONE DI COMPETENZA per il 2009 si chiude con un disavanzo di circa 300.000 euro (è stato pagato più di quanto riscosso) e che il FONDO CASSA del Comune è passato vertiginosamente da euro 1.100.426,60 del 31.12.2006 (data di chiusura dell’ultimo anno prima dell’elezione dell’attuale Amministrazione) al desolante dato del 31.12.2009 pari a “0” – “zero” euro (e, fortunatamente, ancora non siamo a conoscenza di come si sia chiuso il 2010, a fronte comunque di anticipazioni di cassa già richieste sia per il 2010 che per il 2011!). L’autonomia finanziaria è scesa dall’82% del 2007 e 2008 a meno del 70% nel 2009.

Se a questi dati puramente numerici, si affiancano le valutazioni sul rendimento della gestione delle società partecipate, un vero e proprio fallimento, così come quelle sulla qualità dei servizi offerti (per il servizio smaltimento rifiuti, peraltro, si incassa più di quanto si spende, non avendo ancora attivato, tra i pochi Comuni rimasti della provincia, forme di gestione alternativa quali la raccolta porta a porta), sulla situazione delle infrastrutture (prime fra tutte quelle dell’acquedotto comunale, delle strade e delle scuole), sulla capacità di gestione dei beni comunali e gli utili derivanti dal loro utilizzo, la svendita del patrimonio immobiliare (ricordiamo i “capannoni” di via Vivaldi e i lotti in loc. Montelarco), sul supporto fornito alle attività commerciali ed artigianali, la totale mancanza di trasparenza nell’attività amministrativa (che dovrebbe essere un atto dovuto, tale da rendere l’amministrazione pubblica, secondo la nota immagine, una “casa di vetro”) e le continue illegittimità (non ultima, quella denunciata nell’ultima seduta consiliare del 2010, nei confronti dell’attuale Vicesindaco, ing. Maurizio Conte, già candidato a Sindaco per le prossime elezioni comunali, che da Assessore e Vicesindaco, in qualità di professionista incaricato dai privati, violando quanto stabilito nell’art. 78 c. 3 del TUEL – “I componenti la Giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”, continua a firmare Piani di lottizzazione, Piani di utilizzazione aziendale e, più in generale, varianti di tipo urbanistico, rappresentando il più evidente dei conflitti di interesse), l’aumento dell’utilizzo per le spese correnti di risorse con carattere di eccezionalità (vedi permessi di costruire o sanzioni C.D.S.) che andrebbe invece ridotto trattandosi di un possibile fattore di precarietà per i conti comunali, l’incredibile aumento delle spese per liti, arbitraggi e consulenze, la gestione clientelare dei contributi in favore delle associazioni che privilegia solo “gli amici degli amici” (tra l’altro, spesso, senza adeguata rendicontazione) e non chi effettivamente svolge con competenza e merito attività sul territorio, sul sottoutilizzo di risorse strategiche (vedi la Tenuta comunale o l’impiego delle energie rinnovabili quali il fotovoltaico sugli edifici comunali), la mancanza di una seria e responsabile politica in favore dei giovani, sul fatto che non si è mai proceduto durante il mandato, come previsto invece dalla normativa, alla verifica delle linee programmatiche e nell’ultimo anno neanche alla ricognizione dell’attuazione dei programmi, tutto ciò premesso, è facile giustificare il VOTO CONTRARIO. Anche laddove potrebbero emergere valutazioni positive, almeno fra i costruttori e gli imprenditori che in questi anni hanno visto accresciuta la propria attività e i propri guadagni, da una più attenta analisi, data la situazione odierna caratterizzata da molti edifici invenduti e in alcuni casi addirittura sfitti, le responsabilità degli attuali amministratori, al di là della sfavorevole congiuntura economica, non possono non esser prese in considerazione, visto che non sono stati capaci di rendere “attrattivo” il nostro paese, magari privilegiando le politiche culturali e l’offerta di servizi adeguati più che la sola crescita urbanistica, con un’incapacità profonda nel far integrare i nuovi con i vecchi residenti.

Ecco perché, per le ragioni sopra esposte, chiediamo che la presente dichiarazione sia parte integrante dei verbali della seduta e che gli stessi, unitamente a tutta la documentazione necessaria, vengano sollecitamente trasmessi alla Magistratura contabile e a tutti gli Organismi di competenza per gli adempimenti del caso, riservandoci ogni necessaria futura azione tesa a ristabilire la legittimità degli atti nell’unico interesse della cittadinanza rignanese.

Ormai, ma già da diverso tempo, la Giunta Coletta-Conte non ha più alcun progetto politico di sviluppo per un concreto miglioramento della qualità della vita, se non quello di continuare a comandare per propri tornaconti personali e coltivare uno sterile consenso (anche quel falso unanimismo di pura facciata, in prossimità della scadenza elettorale, sta uscendo allo scoperto, non siamo più solo noi a pensarla così, vedi l’ultima fuoriuscita dalla Giunta e dalla Maggioranza dell’Assessore Di Lorenzo). Da troppi mesi si tira a campare, si improvvisa, si rincorrono solo le emergenze. E a poco serviranno gli sforzi che si cercherà di mettere in campo in questi ultimi mesi di propaganda preelettorale: i rignanesi nei vostri tranelli ci sono caduti già una volta (a proposito, che fine ha fatto la variante al Piano regolatore generale tanto sbandierata e che ancora non siete stati capaci di far approvare?), non lo faranno la seconda. Rignano è una nave senza rotta, che naviga a vista. Signor Sindaco e signor Vice, dove volete portarci (ammesso che almeno voi lo sappiate)?

Lo testimonia il risultato del Rendiconto 2009, oggi in approvazione, Rignano ha davvero bisogno di un nuovo Sindaco, di un nuovo comandante che, insieme ad un nuovo “equipaggio”, sappia far prendere il largo a questa nave, che abbia come priorità una nuova democrazia partecipativa, a cominciare dall’ormai prossimo costituendo Consiglio comunale. Lo dico senza ironia né intento offensivo, ma solo come incoraggiamento per chi oggi ha l’onore di sedere attorno a questo tavolo e per chi avrà, a breve, l’onore di sedervi: non si è mandati qui a fare numero e neppure per fare esercizio di devozione (purtroppo, di molti colleghi, durante questi anni, non ho neanche sentito la voce o conosciuto il pensiero – che contributo hanno dato in termini di proposte, idee ed attività?). Spero, per Rignano, in un momento in cui c’è bisogno del contributo e della responsabilità di tutti, a scapito anche di un po’ di visibilità personale nell’interesse più generale della collettività, perché siamo tutti sulla stessa barca, che questi consigli siano presi in considerazione per la prossima compilazione delle liste e che le candidature non servano tanto a costruire una coalizione in grado di far vincere solamente qualcuno, ma per eleggere davvero una nuova classe dirigente capace, meritevole e lungimirante, che abbia come orizzonte non l’oggi, ma il domani, quel domani denso di sfide esaltanti, prima fra tutte quella della costruzione dell’Area metropolitana di Roma. Ad averne bisogno è Rignano, il nostro paese.

Resoconto dal Consiglio comunale

Tre consiglieri di maggioranza, ossia il vicesindaco Conte, l'assessore Zito e Pacini non approvano il rendiconto 2009, astenendosi dal voto e prendendo le distanze dal sindaco Coletta e dai loro colleghi. Questa in sintesi la notizia più importante della seduta consiliare odierna, ma vediamo in realtà come sono andate le cose.

Dopo aver approvato i verbali della seduta del 26 novembre scorso, il sindaco Coletta ha preso la parola per presentare la propria relazione sul bilancio consuntivo 2009. Coletta, accennando brevemente al lavoro svolto dal punto di vista finanziario per "ripianare" alcune pendenze nei confronti della Corte dei Conti (ricorderete tutti le deliberazioni della stessa Corte che hanno evidenziato alcune irregolarità sui rendiconti 2006 e 2007), ha messo in evidenza il fallimento della sua amministrazione nell'operazione di costituzione delle società partecipate, cercando di dare una giustificazione alla vendita alla quale si sta procedendo in questi giorni, ma, udite udite, in particolar modo, facendo un bilancio oltre che finanziario ma anche amministrativo della sua Giunta, ha chiesto per Rignano nuovi amministratori, che sappiano amministrare con competenza un paese ormai di 10000 abitanti. Di fatto, Coletta, volontariamente o no, ha dato ragione al lavoro che in questi lunghi 4 anni, insieme ai colleghi d'opposizione, ho portato avanti in Consiglio, avanzando le giuste critiche ad un'amministrazione incapace. Ma ancor di più, le affermazioni del sindaco Coletta hanno dato un duro colpo anche all'ing. Conte, già prossimo candidato a sindaco quale successore di Coletta.

Non bastasse quanto detto dal sindaco, sono seguite le dichiarazioni di Anna Maria Mancini e del sottoscritto (dichiarazione che riporto integralmente in un post successivo) che hanno provocato nella Maggioranza un vero terremoto.

Zito e Conte hanno tentato di opporre una loro risposta e hanno tirato fuori dal cilindro la soluzione a tutto al momento del voto.

La votazione sul rendiconto 2009 è così risultata: contrari, oltre a me, Mancini e Di Lorenzi; favorevoli, oltre al sindaco Coletta, Berretta, Costa, Belli, Gaspari, Pucci; astenuti Conte, Zito e Pacini. Erano assenti: Romaniello, Scisci, Lupi, Giordani e Di Lorenzo.

Ma perchè Conte e gli altri due si sono astenuti? Solo una ripicca o ci sono motivazioni più gravi? Fatto sta che questa volta Conte l'ha combinata proprio grossa: prima fa salire tutti sulla sua barca e al primo mare agitato l'abbandona con i suoi due fidi scudieri, lasciando il resto del gruppo sulla barca... non proprio un bell'inizio per chi si candida a fare il sindaco, i rignanesi sono avvisati.

domenica 9 gennaio 2011

Ripresa attività...

Dopo la pausa natalizia, domani mattina, 10 gennaio, si riprende l'attività amministrativa, subito con un importante appuntamento, quello del Consiglio comunale, come già anticipato, convocato per le ore 10,30 con all'ordine del giorno l'approvazione del rendiconto di gestione 2009 (bilancio consuntivo). Era ora, dato che il termine previsto era il 30 giugno 2010!
Rimando, quindi, a domani le riflessioni sulla seduta consiliare e sulle ultime interessanti novità.