sabato 26 dicembre 2009

Uscito il nuovo numero de "La Voce"

Rignano: obiettivo 2011

Nell’ultimo numero de La Voce (luglio 2009), per porre fine alle tante inesattezze che il Sindaco va sbandierando sulla sua gestione amministrativa, ho dato la disponibilità a partecipare ad un’assemblea pubblica dove potersi confrontare, maggioranza ed opposizione, sui principali temi che riguardano l’amministrazione di Rignano: sono passati cinque mesi, ma dall’amministrazione Coletta ancora nessuna risposta.
Nel frattempo, la situazione del nostro Comune (e del nostro paese) precipita.
È di questi giorni la deliberazione n. 45/2009/PRSE della Corte dei Conti - Sezione regionale di controllo per il Lazio (depositata il 23 novembre scorso), con la quale si evidenzia che "le risultanze degli eseguiti controlli… fanno emergere il costante ricorso, da parte del Comune di Rignano Flaminio, a prassi contabili irregolari". Nello specifico, sul Consuntivo 2007 (ricordando che rilievi simili sono stati già fatti per il 2006 e che il Comune, senza apportare alcuna modifica, ha già approvato il Rendiconto 2008), la Corte contesta ben cinque irregolarità e/o criticità, confermando quanto già più volte segnalato (anche nelle mie dichiarazioni di voto dei Consigli comunali): dalla compilazione incompleta dei dati alla omessa rappresentazione dei vincoli di destinazione del risultato di amministrazione, dal ricorso ad anticipazioni di tesoreria non ricostituite a fine esercizio per un importo superiore al limite d’indebitamento all’omesso riaccertamento di residui attivi e passivi, per finire all’inesatta compilazione del Conto del Patrimonio. La contestazione più grave riguarda la non veridicità dell’avanzo di amministrazione, per l’utilizzo improprio di fondi vincolati pari a circa un milione di euro.
A questo punto, il Sindaco, non può più rimanere in silenzio: deve a noi consiglieri, ma soprattutto a tutta la cittadinanza, delle spiegazioni che facciano luce sulla reale situazione economico-finanziaria del Comune, allontanando i dubbi circa un possibile dissesto finanziario.
Dalla stessa deliberazione, poi, si apprende che in fase istruttoria il Comune di Rignano non si è presentato con un proprio rappresentante all’adunanza convocata dalla stessa Corte per fornire giustificativi ai magistrati, fatto che ha indubbiamente aggravato la posizione dei nostri amministratori.
Cos’altro avevano da fare di più importante? Potremmo tirare ad indovinare! Forse sono stati troppo presi dal verificare l’andamento e i risultati delle prove concorsuali bandite dal Comune o le selezioni per la Multiservizi, che vedono, tra i vincitori, fratelli o figlie di assessori, nipoti del sindaco, mogli di consiglieri e altri parenti (o “affini”) degli attuali amministratori di maggioranza. Oppure dalle problematiche interne, che hanno portato all’uscita dalla compagine amministrativa dei due consiglieri dell’UdC, passati a rafforzare le posizioni dell’opposizione.
Rignano ha bisogno di ben altri amministratori, più responsabili e attenti all’interesse collettivo.
Con la situazione economica, comunque deficitaria, che si trova ad affrontare il Comune e con le nuove normative riguardanti gli Enti locali che, dando seguito alla riforma del Titolo V della Costituzione, decentreranno maggiori competenze amministrative ai Comuni nell’ottica del federalismo fiscale, in un nuovo assetto istituzionale e territoriale, che ci vedrà inseriti inevitabilmente nell’Area metropolitana di Roma, il senso di responsabilità e la capacità di saper programmare, secondo una scala di priorità e le reali esigenze del paese, devono essere poste alla base dell’agire amministrativo.
Alle prossime elezioni comunali, che si terranno nel 2011, manca veramente poco, soprattutto se si pensa che il prossimo anno si voterà anche per le Regionali. È tempo che chi tiene alle sorti del nostro paese cominci ad organizzarsi per proporsi come alternativa all’attuale amministrazione e a costruire, con l’ascolto delle voci e dei bisogni dei cittadini, un programma elettorale serio e capace di trasformare Rignano, da paese dormitorio qual è ora, a cittadina fiorente, quale merita di essere.
Noi del PD siamo pronti e soprattutto crediamo sia necessario fare in modo che le politiche culturali e quelle sui giovani tornino ad essere il fulcro dell’attività amministrativa.
Rignano: obiettivo 2011… il PD accetta la sfida!

Vincenzo Marcorelli
Capogruppo del PD Rignano Fl.

lunedì 14 dicembre 2009

Sindaco Coletta, è ora di darci chiarimenti... e di dimettersi!

Il 23 novembre scorso la Corte dei Conti - Sezione regionale di controllo per il Lazio ha depositato in segreteria la nuova deliberazione (n. 45/2009/PRSE) riguardante i documenti di bilancio del Comune di Rignano Flaminio e più precisamente sul Rendiconto 2007: la Corte formula rilievi di "gravi irregolarità" (ha ancora il coraggio il sindaco Coletta di negare? e perchè non ci ha ancora trasmesso l'atto? fino a quando vuol nasconderci la questione? non lo sa che le bugie hanno le gambe corte?), inviando tra l'altro la stessa alla Procura per gli adempimenti di sua spettanza. A questo punto, Coletta e la Maggioranza devono una spiegazione all'intero Consiglio comunale e a tutti i cittadini su come stanno realmente le cose. Come consigliere d'opposizione ho sempre rilevato, dichiarandolo in Consiglio, fondati dubbi sulla veridicità dei dati contabili forniti dalla Giunta Coletta e oggi la nuova deliberazione della Corte dei Conti non fa altro che rafforzare i miei rilievi. Ci sono i presupposti di dissesto finanziario? Vogliamo subito e urgentemente spiegazioni, con un Consiglio comunale straordinario. Ed un suggerimento al sindaco: è il caso di dimettersi, non le sembra di aver rovinato già abbastanza il nostro paese?

giovedì 26 novembre 2009

Sospeso dal TAR il provvedimento di revoca del Presidente del Consiglio comunale

Il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, in data 25 novembre, ha accolto il ricorso presentato dal consigliere Fabio Di Lorenzi contro la sua revoca da Presidente del Consiglio comunale di Rignano Flaminio, sospendendo temporaneamente il provvedimento fino alla data del 3 dicembre prossimo, quando si riunirà la Camera di Consiglio per discutere la domanda cautelare. Si attendono nuove sorprese. Nel frattempo, così, Di Lorenzi torna a convocare il Consiglio comunale per lunedì 30 novembre, con all'o.d.g. l'assestamento di bilancio per l'esercizio finanziario 2009.

lunedì 16 novembre 2009

Consiglio comunale: alla Maggioranza manca il numero legale su un punto all'o.d.g.

In sintesi potrebbe racchiudersi nel titolo di questo post, quanto emerso nell'ultima seduta di Consiglio che si è tenuta questa mattina alle ore 9,00 presso il Palazzo comunale. L'uscita dalla Maggioranza del gruppo dell'UDC, ha reso senza dubbio le iniziative, fin qui portate avanti dall'Opposizione, molto più incisive e forti (cinque è meglio che tre!). Ma andiamo con ordine. Dopo l'approvazione dei verbali delle sedute precedenti (quelli del 30 settembre sono stati approvati con le rettifiche richieste dal sottoscritto, mentre quello del 17 ottobre - riguardante, come vi ricorderete, la seduta sulla revoca del Presidente del consiglio comunale - è stato approvato con i soli voti della Maggioranza), si è passati alla discussione degli altri punti all'o.d.g.:
1. sostituzione componente commissioni consiliari permanenti: la Maggioranza ha proposto la sostituzione del consigliere Scisci con quella di Pucci;
2. nomina Revisore dei Conti triennio 2009/2012: senza aver pubblicato un avviso per l'acquisizione di candidature professionali idonee, la Maggioranza, su richiesta anche del sottoscritto, è stata costretta al ritiro del punto (a tal proprosito, chi potesse esser interessato alla nomina per questo incarico, può mandare sin da subito richiesta al Comune con allegato proprio curriculum);
3. piano lottizzazione convenzionata Valloppio: essendo usciti tutti e cinque i consiglieri di Opposizione che hanno dichiarato di non voler partecipare al voto sul punto all'o.d.g. (Marcorelli, Giordani, Mancini, Lupi e Di Lorenzi), la Maggioranza, essendo assenti Gaspari, Di Lorenzo e Scisci e costretto a non partecipare al voto anche l'ing. Conte quale tecnico che ha redatto il piano in questione, non ha avuto il numero legale per l'approvazione dello stesso, che dovrà esser ripresentato nella prossima seduta utile di Consiglio;
4. ratifica due delibere di giunta riguardanti variazioni di bilancio: su precisa richiesta del sottoscritto riguardo due chiarimenti sulle delibere in questione (uno principalmente per una variazione in uscita di euro 10.000,00 per il servizio di ragioneria in convenzione con il Comune di Morlupo, già scaduto da tempo, ma che solo ora vede trovata la copertura finanziaria?), il Sindaco ha dichiarato che darà risposta al prossimo Consiglio comunale - ma non è stamattina che si doveva votare sull'argomento e, mi chiedo, tutti quelli che hanno votato a favore (la Maggioranza) erano a conoscenza del significato di queste variazioni? Beh, comunque l'importante è che il Sindaco ci risponderà... prossimamente!!!;
5. approvazione schemi di convenzione contratti di servizio tra il Comune di Rignano e l'azienda multiservizi ASI per pulizia immobili comunali (27.000,00 euro) e attività di supporto agli uffici comunali (poco più di 110.000,00 euro): è legittima questa convenzione? e perchè l'ASI, senza avere ancora il contratto, ha già svolto delle selezioni per assumere persone che ricopriranno queste funzioni (tra l'altro, senza commentare, vi invito a leggere le graduatorie di queste selezioni, oltre a quelle già svolte per la mensa e l'asilo nido...)? attendiamo fiduciosi, come promesso dall'ing. Conte, una riunione urgente per fare chiarezza sullo stato di fatto della gestione dell'ASI - multiservizi;
6. Bilancio partecipato - Bando Regione Lazio - azioni di sviluppo socio-economiche: il Comune di Rignano ha ripresentato il progetto di costruzione del Centro di aggregazione giovanile (il sottoscritto ha lamentato il fatto che non basta, per i giovani, costruire solamente un centro di aggregazione, sarebbe ora e con una certa urgenza che l'Amministrazione comunale cominciasse seriamente a sviluppare serie e concrete politiche giovanili);
7. mozione su test antidroga per i consiglieri comunali, presentata dal sottoscritto: alla luce degli ultimi fatti di cronaca che potrebbero gettare un discredito generalizzato sull'intera classe politica e anche delle ultime dichiarazioni del Presidente della Repubblica Napolitano che ha richiamato i politici ad una maggiore "moralità", il sottoscritto ha proposto che i consiglieri comunali si sottopongano al test antidroga assumendo comportamenti esemplari nei confronti dei cittadini (la mozione è stata approvata all'unanimità);
8. appello Banda larga come servizio universale - raccogliendo l'invito del Presidente della Provincia di Roma Zingaretti, ho presentato un appello che impegnasse il Comune di Rignano, come altri enti, a chiedere al Governo e al Parlamento di approvare una legge che riconosca anche in Italia l'accesso ad internet in banda larga come servizio universale (anche questo odg è passato all'unanimità).
Ripeto: cinque è meglio che tre... continuiamo così!

domenica 15 novembre 2009

Napolitano: "Conta la moralità"

NAPOLI - Giorgio Napolitano dice che per partecipare costruttivamente alla vita pubblica ci vogliono abnegazione e voglia di svolgere una missione nell'interesse generale, e capacità che non si improvvisano, perché "la politica non può vivere di dilettantismo", ma "quel che più conta è la moralità" della politica. Non importa, spiega il presidente della Repubblica, da dove uno arriva all'impegno politico e neppure in quale schieramento va. "Ci si schieri liberamente a destra o a sinistra, in politica le cose che contano sono la nobiltà, il senso del limite, anche del ruolo alto e insostituibile della politica, e la dedizione all'interesse generale". Non sono parole leggere, con i tempi che corrono e le inchieste che coinvolgono personaggi pubblici. Il caloroso applauso che sale dalla Sala dei Baroni del Maschio Angioino, gremita di pubblico e ospiti illustri, dice che sono parole largamente condivise. Napolitano partecipa alla commemorazione pubblica di Maurizio Valenzi, storico sindaco di Napoli scomparso pochi mesi fa e di cui si celebra oggi il centenario dalla nascita. C'é il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, c'é il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, ci sono gli amministratori locali e regionali di Napoli. Letta ascolta e subito dopo dichiara il suo consenso. "Condivido e sottoscrivo totalmente le parole del presidente. Credo che il suo richiamo - dice - sarà accolto perché è nell'interesse del Paese". Il capo dello stato ricorda, con commozione che Valenzi fu dirigente del Pci, amico suo e della sua famiglia. "Era una gran persona, non solo come sindaco, era un esempio di nobiltà della politica", ed era stimato anche dagli avversari politici. "Era difficile non volergli bene, per come era fatto e per la sua naturale tendenza a vivere la politica con passione, ma senza odio e fanatismo. Era arrivato alla politica dall'impegno culturale e artistico". Da giovane era un pittore di talento, poi era diventato ciò che si definisce un politico di professione, apparteneva cioé, dice il presidente della Repubblica, "ad una specie forse in via di estinzione che bisogna tuttavia difendere storicamente da giudizi sommari e grossolani. Fare della politica una 'scelta di vita', per usare la famosa espressione di Giorgio Amendola, dedicarsi interamente all'esercizio dell'attività politica è stato il modo in cui molti hanno contribuito alla costruzione della democrazia, allo sviluppo della vita democratica nelle società dell'occidente europeo. Poi, certo, - aggiunge Napolitano - la vicenda dei politici di professione, nell'Italia della Costituzione repubblicana e altrove, ha fatto tutt'uno con la vicenda dei partiti, con la loro ascesa e anche con le involuzioni e le degenerazioni del sistema dei partiti, con il burocratizzarsi del fare politica e l'immeschinirsi della figura dei politici di professione diventati talvolta semplici soggetti e agenti di calcoli e giochi di potere. Ma tutto ciò non può cancellare i tratti positivi originali di quell'esperienza". "Dedicarsi interamente alla politica ha significato per un periodo non breve della nostra storia - sottolinea Napolitano - avere un forte senso della missione, spirito di servizio e sacrificio prima e al di là di ogni legittima ambizione personale". "Non sono qui per idoleggiare nostalgicamente il tempo che fu, il sistema dei partiti di una volta e la figura un tempo prevalente dei politici di professione", precisa Napolitano. E' evidente quel che vuol dire: che certi requisiti sono importanti anche oggi. "Alla politica e anche alla competizione a cui si partecipa per assumere ruoli nelle istituzioni - afferma - si può giungere in modi diversi: dalla società civile, dal mondo del lavoro o delle imprese o dalla cultura. In ogni caso bisogna sapere che la politica richiede qualità specifiche, richiede che si abbiamo o si acquisiscano queste qualità perché la politica non può vivere di dilettantismi. Si potrebbe dire, con una frase di Benedetto Croce, che la politica è un'arte a sé stante". (fonte: ANSA)

lunedì 9 novembre 2009

20 anni dalla caduta del Muro


Sono oggi 20 anni dalla caduta di quel Muro... e vorrei ricordare quella data con le parole che molti anni prima pronunciò Benigno Zaccagnini, in un discorso alla Camera, nel luglio del 1963: «Vi è una barriera che per noi tutte le simboleggia: il muro di Berlino, un muro che per la prima volta nella storia serve non per impedire che altri dall’esterno penetri, ma per impedire che chi soffre dentro la città di Berlino est possa uscire ed evaderne. Noi sappiamo che anche questo muro verrà abbattuto; e non verrà abbattuto dai carri armati, ma dal cammino travolgente delle idee di libertà, di giustizia e di pace che ovunque avanzano nel mondo» (Benigno Zaccagnini, 11 luglio 1963).

venerdì 6 novembre 2009

Così Zac ci insegnò a credere che i muri sarebbero caduti

Quando arrivò la notizia che Zaccagnini non era più tra noi, quella sera di vent’anni fa, in poche ore in tanti cominciammo a telefonarci. Improvvisamente ricostruimmo una rete di contatti, di rapporti che in molti casi si erano allentati o interrotti nel tempo.
Ci telefonammo in ogni città d’Italia per parlarci di quel dolore che sentivamo dentro.
A migliaia ci sentimmo d’improvviso come orfani di un padre a cui volevamo un bene intenso. Perché era qualcosa di più, e di più intimo, di un rapporto tra discepoli e maestro. Qualcosa di più, e di più profondo, del rapporto tra un leader e le migliaia di giovani che lui aveva avvicinato alla politica, che avevano iniziato a fare politica grazie a lui.
Ci sentivamo veramente una generazione, i ragazzi di Zac, arrivati a scegliere la Democrazia cristiana quando, dopo le dure sconfitte al referendum sul divorzio e alle amministrative del 1975, il partito aveva imboccato in quel modo imprevisto la strada del rinnovamento, sotto la guida di quest’uomo così diverso dall’immagine grigia e ripiegata sulla sola gestione del potere che la Dc in quegli anni aveva trasmesso al paese.
Qualcuno, anche allora, e ancora negli anni successivi, ironizzò sulla parabola di quell’uomo mite che era improvvisamente approdato sotto la luce dei riflettori. Lo chiamavano l’onesto Zac, dove l’aggettivo “onesto” doveva rappresentare nello stesso tempo un riconoscimento e un limite. Fu proprio quell’aggettivo che a noi ragazzi sembrò una straordinaria dote, così rara in quella stagione: la credibilità personale.
Benigno Zaccagnini era effettivamente un politico diverso dagli altri.
Perché per lui l’impegno era qualcosa che scaturiva come conseguenza inevitabile della sua fede.
In politica non per la fede ma a causa della fede. Non si stancava mai di ripetere ai giovani quella spiegazione.
E in questa motivazione, così impegnativa, c’era il senso di un dovere che non si può ignorare. Quel dovere di mettersi sempre al servizio del prossimo.
Per lui era stato sempre così, e noi lo sapevamo e lo vedevamo.
Sapevamo e conoscevamo questa sua storia avventurosa e complicata, che lo aveva portato a cambiare la sua vita e a dire di sì a domande scomode. Come quando aderì alla Resistenza. O come quando, finita la guerra, dovette cambiare i suoi progetti di vita, di medico, per rispondere alla chiamata della politica.
La politica come carità. La politica come amore del prossimo.
La politica come il campo dove testimoniare la “differenza cristiana”. Fu questa radicale distanza dal modello del politico tradizionale che ci affascinò e ci conquistò. Perché in Zac vedevamo un uomo che usava il potere e non ne era usato.
Lo scrisse bene Walter Tobagi nel febbraio del 1980, tre mesi prima di essere ammazzato dalle Brigate rosse: «Il primo miracolo di Zaccagnini è stato di restituire fiducia ad un partito che pareva destinato al naufragio: l’onesto Zaccagnini, il segretario dalla faccia pulita, il simbolo dell’antipotere che entusiasma le folle, parla ai giovani, risveglia l’anima popolare del partito, reinventa le feste all’insegna dell’amicizia e del confronto-concorrenza con i comunisti ».
Non c’è dubbio che la segreteria di Zac fu una straordinaria intuizione di Aldo Moro e della sua intelligenza politica.
Ma ciò che salvò la Dc fu qualcosa di più e forse di imprevisto: fu la credibilità personale, di uomo capace di ricostruire attorno al partito speranza e fiducia.
Avvenne tutto in pochi mesi.
Zaccagnini cominciò commemorando don Mazzolari, riscoprì il messaggio più autentico dell’ispirazione cristiana, di quel prete di campagna che parlava di “rivoluzione cristiana”.
Poi parlò, come Berlinguer, di una questione morale. E i giovani, tra lo stupore dei notabili che non capivano come quel dirigente ritenuto provvisorio e fragile potesse suscitare entusiasmi mai visti, lo seguirono, lo sostennero, contagiarono gran parte del partito sino a spezzare equilibri e incrostazioni interne.
Eravamo in centomila ragazzi, arrivati chissà da dove, spontaneamente e senza nessuna organizzazione, nella piazza di Palmanova, alla chiusura della prima festa dell’Amicizia nazionale, a sventolare bandiere che non sventolavano più da decenni ascoltando Zaccagnini che, a conclusione di quel discorso, ci diceva: «Il fiore è di nuovo bianco».
C’era, in quelle parole, il senso del nostro orgoglio. Della nostra appartenenza a una grande storia, che veniva da lontano, e che era stata in qualche modo piegata e avvilita.
«È proprio l’ identità democratica e cristiana del nostro partito – diceva Zaccagnini nella replica che concluse il congresso del ’76 – che non ci consente di essere il polo moderato dello schieramento politico italiano, il partito conservatore sottoposto alla volontà dei suoi protettori borghesi, e nemmeno il comitato d’affari del capitalismo italiano, oppure un’organizzazione di pura e semplice occupazione del potere». Sono parole che suonano ancora oggi come scandalose e audaci. E noi, giovani, democratici e cristiani, ci sentivamo rappresentati da un uomo che parlava così. Con un linguaggio che a distanza di tanti anni ha conservato una forza dirompente.
Ci stava stretto un partito moderato. Non ci piaceva un partito condannato a governare e votato solo per il suo essere baluardo anticomunista. Magari turandosi il naso. Ci sentivamo avversari dei comunisti, certo. Ma volevamo con loro una gara virtuosa tra chi aveva le idee più innovative, tra chi si impegnava di più per i propri ideali. Anche questo ci aveva spiegato Zac, con quella frase che per noi è famosa: «Sul piano politico il no al comunismo significa che se essi studiano, noi dobbiamo studiare di più; che se essi lavorano, noi dobbiamo lavorare di più; che se essi sono seri, noi dobbiamo essere più seri; che se essi hanno fede, noi dobbiamo avere più fede e certezza nelle nostre idee di quanta ne abbiano loro».
Nel Pci, in quella grande forza popolare, vedevamo profonde diversità ma anche valori comuni. Quei valori e quegli ideali che avevano tenuto insieme, nella Resistenza, i partigiani bianchi e quelli rossi. E che erano stati tradotti nel lavoro comune per scrivere insieme a persone di altre culture politiche la nostra Costituzione.
Era la storia dell’amicizia tra due ravennati, Benigno Zaccagnini, il partigiano Tommaso Moro e Arrigo Boldrini , il mitico Bulow. Ed era anche la storia dell’amicizia tra mio padre, giovane partigiano, e i suoi avversari politici.
Infine c’è un merito che la storia di questo paese deve ancora riconoscere a Zaccagnini: il ruolo insostituibile che ebbe nella lotta al terrorismo e alle Brigate rosse. Non soltanto per la scelta della linea della fermezza, pagata con una sofferenza atroce, nei giorni del rapimento e del martirio di Moro.
Quella sofferenza che io ricordo bene nei suoi racconti privati, ancora trafitti dal dolore quasi dieci anni dopo, quando nel salotto della sua casa di Ravenna, durante le vacanze di Natale, a me, a Renzo Lusetti, a Gianclaudio Bressa e ad altri figli suoi, raccontava di quei giorni, mostrando nella voce e nelle pieghe del volto quelle ferite ancora aperte.
Ma il merito storico che gli va riconosciuto sta soprattutto nel fatto che soltanto la sua Democrazia cristiana fu in grado di reggere l’impatto drammatico di quei giorni senza essere spazzata via dagli eventi, perché era tornata a essere credibile e popolare nel paese con la sua segreteria e per la sua credibilità personale. Non sarebbe stato così, la Dc non avrebbe avuto la sua forza, se nel luglio del 1975, meno di tre anni prima del rapimento di Moro, il partito non avesse cambiato sostanza e immagine grazie alla sua elezione, ricostruendo il suo rapporto con la società e i ceti popolari.
Oggi, anche per questo, dovrebbe essere ricordato dalla repubblica Italiana come uno dei suoi più autorevoli e determinanti servitori.
Noi lo ricorderemo anche per la sua diversità, per la sua profonda semplicità, per la sua capacità di guardare lontano.
L’11 luglio del 1963, intervenendo alla camera, si rivolse a Togliatti con parole profetiche: «Vi è una barriera che per noi tutte le simboleggia: il muro di Berlino, un muro che per la prima volta nella storia serve non per impedire che altri dall’esterno penetri, ma per impedire che chi soffre dentro la città di Berlino est possa uscire ed evaderne. Noi sappiamo che anche questo muro verrà abbattuto; e non verrà abbattuto dai carri armati, ma dal cammino travolgente delle idee di libertà, di giustizia e di pace che ovunque avanzano nel mondo».
Ci asciugammo le lacrime e ci telefonammo di nuovo in tanti la notte del 9 novembre 1989, mentre guardavamo in televisione i giovani di Berlino che abbattevano con la loro gioia incontenibile il muro della paura e della divisione. Zac se n’era andato appena quattro giorni prima.
Soltanto quattro giorni in più – ci dicemmo quella sera – gli sarebbero bastati per vedere quella notte che lui aveva sognato quasi trent’anni prima.
E avrebbe avuto il diritto di vederla e di viverla, quella notte meravigliosa.
Ma fu quello l’ultimo prezioso regalo di Benigno Zaccagnini ai suoi ragazzi: dimostrare che si può credere ai sogni, dimostrare che avere una fede e viverla come un servizio, può servire davvero per cambiare il mondo.

(intervento di Dario Franceschini alla commemorazione alla Camera nel ventennale della morte di Zaccagnini)

giovedì 5 novembre 2009

A 20 anni dalla morte



Benigno Zaccagnini: “... occorre custodire in se stessi un'anima intimamente rivoluzionaria operando però nel concreto con metodo, tenacemente, instancabilmente e senza sentirsi mai soddisfatti...” (5 novembre 1989- 5 novembre 2009)

venerdì 23 ottobre 2009

Domenica 25 vota Franceschini e Morassut

Domenica 25 ottobre anche a Rignano, come in tutta Italia, si voterà per eleggere il segretario nazionale, il segretario regionale e i delegati alle assemblee del Partito democratico. Dalle 7 alle 20 sarà aperto in piazza (davanti al distributore IP) un gazebo come seggio elettorale. Così come già fatto nell'assemblea di circolo, anche domenica sosterrò le candidature di Dario Franceschini e di Roberto Morassut, invitando a votare la lista collegata ad essi (ricordo che si può votare UNA SOLA LISTA sulla scheda nazionale azzurra e UNA SOLA sulla scheda regionale rosa).



domenica 18 ottobre 2009

Un'opposizione più forte

Alla presenza per la prima volta di un folto gruppo di cittadini, si è tenuta ieri la seduta del Consiglio comunale che ha portato alla revoca del suo presidente Di Lorenzi, con i voti della Maggioranza. Una seduta abbastanza concitata, che segna comunque una svolta nella vita amministrativa di questa consiliatura (basti pensare che il vicesindaco Conte ha parlato della "pagina più amara" della sua esperienza amministrativa). Al di là di ogni possibile commento, resta il fatto che anche Conte ha ammesso la crisi che da qualche mese vive la Maggioranza che guida il nostro paese. Una crisi politica, che, a mio avviso, nasce per diversi motivi (da non escludere le gravi difficoltà di bilancio e le scellerate scelte amministrative compiute negli ultimi tempi - dai concorsi e le assunzioni alla gestione della Multiservizi). Si attendono ora ulteriori sviluppi (cosa farà il gruppo dell'UDC? resterà in Maggioranza? e ci sarà qualche altro consigliere di Maggioranza che avrà il coraggio di ribellarsi a questo modo di amministrare?). Nel frattempo io continuo la mia battaglia, nella speranza che Rignano possa davvero risollevarsi, offrendo la mia disponibilità a quanti vogliano proporre con me una alternativa credibile e responsabile per le prossime elezioni, che non sono poi così lontane.

sabato 17 ottobre 2009

Consiglio comunale

Oggi alle 17,30 si terrà il Consiglio comunale con all'ordine del giorno la mozione di sfiducia nei confronti del presidente del consiglio comunale Fabio Di Lorenzi, presentata dalla Maggioranza (vedi testi allegati). Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.



lunedì 12 ottobre 2009

Sul Messaggero di oggi



Alla Convenzione nazionale del Pd di ieri, ero seduto dietro D'Alema e essendo quest'ultimo nell'occhio del ciclone mediatico, non potevo che finire anch'io sulle foto dei giornali...!

Presentata dalla Maggioranza la mozione di sfiducia al Presidente del Consiglio comunale di Rignano

Sarà votata Sabato 17 ottobre alle ore 17,30 la mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio comunale di Rignano Flaminio, Fabio Di Lorenzi. Dopo qualche mese di tira e molla, la Maggioranza decide di porre la questione di fiducia, aprendo ufficialmente una crisi al proprio interno che non vede coinvolto solo il gruppo consiliare dell'UDC (formato dallo stesso Di Lorenzi e da Lupi), ma anche altri consiglieri di maggioranza dato che la richiesta non è stata firmata dall'assessore Di Lorenzo. Si preannuncia così una seduta di Consiglio abbastanza infuocata (basti immaginare che fin qui tutte le convocazioni del Consiglio comunale si sono svolte nei giorni feriali, questa, un pò furbamente, il Presidente l'ha convocata per un giorno festivo, dove potranno esser presenti più nostri concittadini). Staremo a vedere cosa succederà (io ho un mio pensiero, ma... vedremo sabato!). Nel frattempo vi allego in questo post la lettera di convocazaione del Consiglio e la richiesta di sfiducia presentata da Conte e company.




Un grande Dario Franceschini...

Questa mattina (ieri ormai, perchè passata la mezzanotte), tra i 30 delegati della provincia di Roma e i circa 1000 di tutta Italia, ho preso parte alla Convenzione nazionale del Partito democratico, che si è tenuta al Marriott Park Hotel di Roma. Alla Convenzione sono intervenuti, presentando i loro programmai, i tre candidati Bersani, Franceschini e Marino, che si contenderanno il 25 ottobre nelle Primarie la carica di segretario del Pd. Non c'è stata storia (tanto per riprendere uno slogan tanto caro a Bersani)... Dario ha stravinto il confronto tra i tre, sia per contenuti sia per carica espositiva. Davvero un buon inizio in vista delle Primarie, che ci dovranno vedere però tutti impegnati, non solo per rendere forte Franceschini, ma l'intero Partito democratico. Tutti e tre i candidati, infatti, hanno tenuto a sottolineare l'importanza di un partito unito: dopo il 25, si dovrà tutti remare per la stessa barca e nella stessa direzione, per riprendere la guida del nostro Paese e sottrarla al peggior presidente del Consiglio che l'Italia abbia mai avuto (indecenti, ancora una volta, le sue dichiarazioni di stamane sul Pd). Bella, in questo senso, l'apertura che Dario ha fatto ai suoi avversari, invitandoli, se sarà riconfermato segretario, a far parte della sua squadra, l'uno, Bersani, per le competenze in campo economico, l'altro, Marino, per i meriti nella scienza. Se così, tra gli iscritti, Bersani l'ha fatta da padrone, il 25 sarà tutta un'altra partita e, se il buongiorno si è visto oggi... Dario ce la può veramente fare! Sta a noi sostenerlo! Il 25 ottobre vota e fai votare per Dario Franceschini, segretario del Pd!



mercoledì 7 ottobre 2009

Bocciato il lodo Alfano


Questo il testo della Consulta:

Legge 23 luglio 2008, n. 124
(c.d. “Lodo Alfano”)


La Corte costituzionale, giudicando sulle questioni di legittimità costituzionale poste con le ordinanze n. 397/08 e n. 398/08 del Tribunale di Milano e n. 9/09 del GIP del Tribunale di Roma ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 23 luglio 2008, n. 124 per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione. Ha altresì dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale della stessa disposizione proposte dal GIP del Tribunale di Roma.

dal Palazzo della Consulta, 7 ottobre 2009

venerdì 2 ottobre 2009

Tra gli iscritti nel Lazio vincono Franceschini e Morassut... ora le Primarie!

Si chiude, con un risultato a sorpresa la sfida tra gli iscritti al PD Lazio. Contro ogni pronostico la mozione Franceschini/Morassut vince la sfida tra gli iscritti. Un risultato straordinario, soprattutto perché si tratta di un dato comprensivo di tutte e cinque le province della regione, quindi un dato non parziale, e si considera la sproporzione delle forze e delle risorse in campo.
È giusto ricordare che gli iscritti non sono stati chiamati ad eleggere gli organismi dirigenti, compito deputato alle primarie, ma a sottoscrivere le candidature (infatti chi non avesse raggiunto il 5% dei consensi non avrebbe potuto candidarsi alle primarie).
Alla data del 30 settembre, queste i dati complessivi e la suddivisione dei consensi tra le mozioni:

Su 509 circoli, votanti 57962 pari al 69%

Candidati alla segreteria nazionale:

Franceschini 25.694 pari al 44,1%
• Bersani 24.694 42,2%
• Marino 7.825 13,4%

Candidati alla segreteria regionale:

Morassut 25.585 44,5%
• Mazzoli 24.219 42,1%
• Argentin 7.700 13,5%

Queste le percentuali suddivise per province

Roma città

• Bersani 10.043 55%
• Franceschini 5.199 29%
• Marino 2.914 16,3%

• Mazzoli 9.606 54%
• Morassut 5.525 31%
• Argentin 2.801 16%

Provincia di Roma

• Bersani 7.902 40%
Franceschini 10.823 55%
• Marino 984 5%

• Mazzoli 7.659 39,6%
Morassut 10.671 55%
• Argentin 1.018 5,2%

Latina e Provincia

• Bersani 2.083 43%
• Franceschini 2.349 48%
• Marino 421 9%

• Mazzoli 1.963 41%
• Morassut 2.348 49%
• Argentin 519 11%

Viterbo e Provincia

• Bersani 2.459 42%
• Franceschini 3.183 54%
• Marino 232 4%

• Mazzoli 2.613 45%
• Morassut 3.042 52%
• Argentin 199 3%

Rieti e Provincia

• Bersani 963 31%
• Franceschini 1.910 62%
• Marino 197 6%

• Mazzoli 958 31%
• Morassut 1.860 61%
• Argentin 244 8%

Frosinone e Provincia

• Bersani 1.244 19%
• Franceschini 2.230 34%
• Marino 3.077 47%

• Mazzoli 1.420 22%
• Morassut 2.139 33%
• Argentin 2.953 45%

Terminata questa prima fase ora comincia la sfida vera e propria, quella delle elezioni primarie, in cui non solo gli iscritti, ma tutti gli elettori del PD saranno chiamati ad eleggere il segretario nazionale, il segretario regionale e le assemblee (nazionale e regionale). Si tratta di un fatto di assoluto rilievo democratico, unico in Italia, in cui una platea vastissima è chiamata ad esprimersi e a decidere sui massimi organismi dirigenti del partito. Ogni elettore, domenica 25 ottobre, presentandosi nel gazebo più vicino al suo seggio elettorale, munito di tessera elettorale e versando 2 € potrà votare. È una scelta coraggiosa, di grande trasparenza, in tempi in cui la politica non offre molte sedi di confronto e spesso provoca la disaffezione dei cittadini.

mercoledì 30 settembre 2009

Comune Rignano: crisi aperta nella maggioranza?

Nonostante le dure critiche espresse dai consiglieri d'opposizione (dal sottoscritto e da Anna Maria Mancini) e le istruttorie ancora in corso della Corte dei Conti, la Maggioranza che amministra il Comune di Rignano ha approvato questa mattina, in Consiglio, il Rendiconto di Gestione 2008 (bilancio consuntivo) e la salvaguardia degli equilibri relativa al corrente esercizio finanziario (bilancio 2009). L'ha fatto, però, questa volta, senza il voto favorevole del gruppo consigliare dell'UDC: i due consiglieri Di Lorenzi e Lupi, infatti, erano entrambi assenti. Casualità o scelta politica? Io direi la seconda. Ma ora credo si apra sul serio (già si erano avuti sentori nelle ultime sedute di Consiglio) una crisi all'interno della Maggioranza. Non si spiegherebbe, altrimenti, il motivo per il quale il sindaco Coletta stamattina ci ha comunicato di aver ritirato a tutti i consiglieri e assessori le deleghe per una nuova riassegnazione (rivoluzioni anche in Giunta?).
Sta di fatto, comunque, che la Maggioranza si è assunta la responsabilità (io direi irresponsabilità) dell'approvazione di un bilancio che, sotto la lente da due anni della Corte dei Conti, risulta inficiato dall'inattendibilità dei dati contabili dichiarati, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei residui (per spiegare meglio, soprattutto ai profani di questi tecnicismi, la gestione delle somme ancora da riscuotere dagli anni passati). Fregandosene anche delle relazioni dei magistrati, non solo dei colleghi d'opposizione, che hanno espressamente richiesto di adottare misure correttive sugli strumenti economico-finanziari fin qui approvati, i consiglieri Coletta, Conte, Berretta, Romaniello, Pucci (da poco passato in Maggioranza), Di Lorenzo, Costa, Belli, Pacini e Zito hanno dato voto favorevole (ricordo, oltre ai due dell'UDC, erano assenti anche Gaspari e Scisci; hanno dato voto contrario, oltre al sottoscritto, Mancini e Giordani).
Nel mio intervento, oltre a denunciare un comportamento irrispettoso della Maggioranza e poco trasparente (basti sottolineare che il Sindaco, stamattina, alle richieste di chiarimenti avanzate dal sottoscritto, ha risposto che non è tenuto a darmi alcuna spiegazione e, semmai, lo farà con risposta scritta - ricordo al Sindaco che stamattina dovevamo approvare il bilancio, non fra un anno!), ho evidenziato numerose criticità presenti sul bilancio. Ne elenco alcune (le altre si possono leggere nell'intervento integrale): 1 - Perché ancora una volta risultano dati gravemente incongruenti tra la determinazione di riaccertamento dei residui attivi e passivi, la relazione della Giunta comunale, quella dell’Organo di revisione contabile e il Conto del bilancio?; 2 - Come si spiega che la percentuale di copertura relativa alla Tassa per i rifiuti solidi urbani, così come rilevata anche dall’Organo di revisione contabile, sia del 111%? È legittimo aver incassato di più di quanto si spenda? A fronte poi di quale livello qualitativo del servizio? E perché allora non si diminuiscono le tasse, in modo da farne beneficiare i cittadini?; 3 - Perché risultano ancora da riscuotere circa 130.000 euro sulla risorsa 3 01 0321/001 (Diritti e canoni per raccolta e depurazione acque di rifiuto)? Questa mancata riscossione interessa gli utenti delle zone residenziali in loc. Monte Larco, Poggio d’Oro, Punta Verde e Valle Spadana? Di chi è la responsabilità di questa mancanza e sono più riscuotibili tali quote?; 4 - Sono, altresì, realmente riscuotibili le somme dichiarate in bilancio alla risorsa 3 05 0251/001 (Proventi da sanzioni amm.ve violazione codice stradale) e a quella 3 05 0251/002 (Proventi da sanzioni amm.ve violazione codice stradale – ruolo coattivo)? Se così non fosse, confrontando anche la situazione attuale di bilancio e le entrate registrate ad oggi, risultando ancora da riscuotere, per tali risorse, circa 120.000 euro, non sarebbe, con questa sola voce, già inficiato anche l’avanzo di amministrazione dichiarato nella gestione contabile 2008 in 143.624,45 euro? E quale sarebbe la reale consistenza dei dati contabili, se non fossero più esigibili tutti i residui già contestati durante l’approvazione del precedente Rendiconto 2007 (vedi recupero ICI, TARSU, proventi acquedotto comunale e vari contributi regionali o provinciali)? Ricordo che essendo il saldo di gestione competenza in disavanzo di 230.038,44 euro, l’avanzo di amministrazione (peraltro consistente in fondi vincolati) è dato solamente dal saldo gestione residui. Peraltro, non solo la Corte dei Conti, ma anche l’Organo di revisione contabile, nella propria relazione, invita il Consiglio comunale ad una più corretta gestione contabile degli stessi.
Come fa, caro Sindaco, a dire allora che l’avanzo non è virtuale? E perchè non vuole chiarirci come stanno realmente le cose? Spero, che l'appello e la richiesta che Le ho fatto stamattina, di organizzare una assemblea pubblica sul bilancio comunale di Rignano, non cada inascoltato. Ci venga a chiarire, con documenti probanti e non a chiacchiere, che il Comune di Rignano non rischia il dissesto finanziario!

lunedì 21 settembre 2009

Franceschini e Morassut al Teatro Capranica

PD, LO FAZIO: FRANCESCHINI AL 50,6 IN PROVINCIA ROMA

"La percentuale del 50,63% di preferenze conquistata da Franceschini nei primi congressi di circolo dei Comuni della Provincia di Roma è un buon risultato e siamo certi che tale dato verrà confermato nelle prossime consultazioni". A dirlo è Aurelio Lo Fazio, segretario organizzativo del Pd in provincia. "E' buona l'affermazione dell'attuale segretario del Pd in Comuni come Anzio, Lariano e Rignano. A spiccare è inoltre l'omogeneità di voto a sostegno di Franceschini al Pd nazionale e di Morassut come segretario del Pd Lazio, per il quale la preferenza al momento si attesta al 49, 29%".

domenica 20 settembre 2009

Il congresso a Rignano

Si è celebrato questa mattina, presso il teatro comunale Paladino, il primo congresso di circolo del Partito democratico a Rignano Flaminio. Buona la partecipazione (su 136 iscritti, hanno votato 123 - 90,44%), purtroppo a mancare è stato il dibattito che avrebbe comunque potuto creare un'occasione ulteriore di confronto, non solo sulle mozioni nazionali e regionali, ma anche sulla situazione locale. Infatti, subito dopo la presentazione delle tre mozioni (il consigliere regionale Alessio D'Amato ha presentato la mozione Bersani-Mazzoli, l'ingegner Antonio Mallamo quella di Marino-Argentin ed io ho presentato quella Franceschini-Morassut), si è passati subito al voto, senza alcun intervento. I risultati sono stati i seguenti:

SEGRETERIA NAZIONALE

Dario Franceschini voti 44 (36,06%)
(34 per la lista - da me presentata - n. 1 Partecipazione, territorio e solidarietà con Franceschini e 9 per la lista Democratici per Franceschini)

Ignazio Marino voti 40 (32,78%)

Pierluigi Bersani voti 38 (31,14%)


SEGRETERIA REGIONALE

Roberto Morassut voti 46 (38,65%)

Ileana Argentin voti 38 (31,93%)

Alessandro Mazzoli voti 35 (29,41%)

Ringrazio comunque tutti gli iscritti di Rignano che hanno partecipato, in particolar modo quelli che hanno ancora una volta sostenuto la mia posizione su Franceschini-Morassut. Arrivederci alle Primarie del 25 ottobre!

sabato 19 settembre 2009

Congresso PD: Circolo di Rignano Flaminio

Domani mattina 20 settembre presso il teatro comunale Paladino si terrà il congresso di circolo. Io sostengo la mozione Franceschini - Morassut e voto così:



giovedì 17 settembre 2009

Attentato a Kabul: uccisi 6 militari italiani

Auguri al neo Presidente del Consiglio regionale del Lazio!




Bruno Astorre (PD), 46 anni, è il nuovo Presidente del Consiglio Regionale del Lazio. Lo ha eletto ieri l'Assemblea di via della Pisana con 46 voti. Astorre dal 2005 è stato assessore ai Lavori Pubblici e alla Casa, ma è in Consiglio Regionale dal 2003. Cattolico, da sempre impegnato nel volontariato, è stato dirigente giovanile della DC, consigliere comunale a Colonna, primo degli eletti del PPI alla Provincia di Roma nel 1995 e nel 1998. Laureato in Economia alla LUISS col massimo dei voti, ha lavorato nell'ufficio studi di Capitalia.

Astorre subentra a Guido Milana, dimessosi l'11 settembre perché eletto al Parlamento Europeo alle ultime elezioni.

Il neopresidente ha detto: "Intendo rappresentare tutto il Consiglio Regionale e ringrazio tutti i consiglieri che hanno espresso parole di apprezzamento nei miei confronti". Come aveva annunciato, Astorre non ha partecipato alle votazioni.

Appena eletto, Astorre ha rivolto un saluto all'Aula, ripercorrendo il suo percorso politico nelle Istituzioni: "E' un grande onore presiedere il Consiglio Regionale del Lazio, e dentro quest'Aula voglio essere il Presidente di tutti. Intendo garantire la dignità dell'Aula. Siamo alla vigilia di tre fatti importanti: la sostituzione degli assessori; la vigilia del congresso del PD; la vigilia delle elezioni regionali. Siamo nella fase più difficile della legislatura. Ho accettato questo ruolo per spirito di servizio e perché per me è un grande onore. La Regione deve essere un Ente di legislazione e di programmazione con l'attenzione rivolta ai territori. Due leggi, la riforma elettorale e quella per il precariato, devono essere portate in Aula al più presto e auspico una legge di bilancio la più asciutta possibile".

Astorre ha auspicato che nella sessione di bilancio non ci siano emendamenti a valanga, cosa che può evitare il ricorso al maxiemendamento della Giunta. "Credo di avere la disponibilità di ascoltare tutti -ha concluso- e ringrazio tutti per il sostegno che mi avete dato, anche oltre alla maggioranza".

A lui i migliori auguri di buon lavoro!

lunedì 14 settembre 2009

Congresso PD Circolo Rignano

Si terrà domenica 20 settembre l'assemblea congressuale del Circolo Pd di Rignano Flaminio: dalle ore 9,00 alle 13,30 presso il Teatro comunale "Paladino" (si vota dalle 10,30 alle 13,30). L'assemblea prevede l'illustrazione delle mozioni, il dibattito e le operazioni di voto. Si voterà per i candidati alla carica di segretario nazionale (io sto con FRANCESCHINI) e per quello alla carica di segretario regionale (io sto con MORASSUT). Sotto sono riportate le due schede per votare, con l'indicazione di voto. Possono partecipare tutti gli iscritti al circolo.



venerdì 11 settembre 2009

EL PAIS A BERLUSCONI: "MEGLIO NON FREQUENTARLO"

Dall'Ansa...


EL PAIS A BERLUSCONI: 'MEGLIO NON FREQUENTARLO'
MADRID - Il quotidiano spagnolo El Pais questa mattina critica le dichiarazioni di ieri nella conferenza stampa finale del vertice italo-spagnolo a La Maddalena di Silvio Berlusconi in un editoriale intitolato "Meglio non frequentarlo".

Il quotidiano di Madrid, il cui inviato Miguel Mora ha rivolto ieri in Sardegna al presidente del Consiglio le domande sull'inchiesta di Bari, scrive che "ciò che sta convertendo Berlusconi in un personaggio improprio di un Paese serio e di un governo presentabile, riducendone la capacità di dialogo autorevole con i suoi omologhi non è la sua vita privata, ma la confusione delirante fra il pubblico e il privato con la quale ha organizzato la vita politica italiana".

"La conferenza stampa al termine del vertice bilaterale è la migliore dimostrazione di questo deplorevole miscuglio di generi" aggiunge El Pais.

"Frequentare la compagnia di Berlusconi - conclude l'editoriale - il cui Paese appartiene al G8, è diventata una difficoltà politica addizionale nelle complesse relazioni internazionali. Ma ciò che lo squalifica come governante è la sua vulnerabilità davanti a qualsiasi pressione coperta, frutto di circostanze che accetta per dare soddisfazione alla sua vanità e al suo ego".

Meloni, Fini e il Berlusca

Segnalo alla Vostra attenzione un articolo di Europa sugli inviti e i partecipanti al raduno dei giovani pidiellini, il cui nerbo è costituito dagli ex An di Azione giovani, a firma di Francesco Lo Sardo. Io l'ho trovato interessante...

Berlusconi alla conferenza stampa del vertice italo-spagnolo



NO COMMENT...!!!

mercoledì 9 settembre 2009

Dichiarazioni...



La mia dichiarazione di lunedì scorso sul passaggio del consigliere Pucci in maggioranza al Comune di Rignano è stata anche riportata sul sito dei Democratici del Lazio al seguente link: www.dlazio.it. Sulla pagina si possono rilasciare anche dei commenti, che vi invito a fare.

lunedì 7 settembre 2009

I cristiani si impegnino in politica seguendo il Vangelo



Mi trovo perfettamente d'accordo con le parole pronunciate ieri da Benedetto XVI durante la sua visita a Viterbo. "Fa parte della vocazione cristiana dei laici credenti prendere parte alla vita sociale, vivere il Vangelo in solidarietà con la famiglia umana e partecipare all'azione politica". È quanto ha detto Benedetto XVI durante la messa celebrata a Viterbo, di fronte a 20 mila fedeli raccolti nella spianata di Valle Faul. "Fedeli laici, giovani e famiglie - ha detto - non abbiate paura di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società. Si succedono le stagioni della storia, cambiano i contesti sociali, ma non muta la vocazione dei cristiani a vivere il Vangelo. Ecco l'impegno sociale, ecco il servizio proprio dell'azione politica, ecco lo sviluppo umano integrale".

Regolamenti comunali sulle antenne

E perché il Comune di Rignano continua a privarsene?

Benefici per Reddito minimo garantito dalla Regione Lazio

giovedì 3 settembre 2009

Deliberazione Consiglio comunale n. 32/2009

Pubblico per opportuna conoscenza dei lettori copia della deliberazione n. 32 del 2 settembre 2009 approvata dal Consiglio comunale, riguardante la mozione sul riordino della rete ospedaliera nel Lazio. Per leggerne il testo, basta cliccare sulle immagini delle pagine.







Deliberazione Consiglio comunale n. 30/2009

Pubblico per opportuna conoscenza dei lettori copia della deliberazione n. 30 del 2 settembre 2009 approvata dal Consiglio comunale, riguardante l'adesione al PIT Agrisviluppo Tevere. Per leggerne il testo, basta cliccare sulle immagini delle pagine.






mercoledì 2 settembre 2009

Resoconto del Consiglio comunale di mercoledì 2 settembre


Dopo la pausa estiva, riprendono i lavori con il Consiglio comunale che si è svolto stamattina. A presiederne i lavori il consigliere anziano Maurizio Conte, data l'assenza del presidente del Consiglio Fabio Di Lorenzi (quale motivo c'è dietro, vista la contemporanea assenza anche dell'altro collega dell'Udc Lupi?).
Il primo punto all'odg è stato l'adesione al Pit regionale "Agrisviluppo Tevere". Il vicesindaco Conte ha brevemente illustrato la proposta della maggioranza di aderire, insieme all'Unione dei Comuni della Valle del Tevere, al bando della Regione Lazio che dovrà finanziare progetti di sviluppo territoriale relativi al settore agricolo. Le proposte progettuali della maggioranza riguardano: una pista ciclabile nella Tenuta di Vallelunga, la ristrutturazione del punto di ristoro presso il Laghetto di pesca sportiva e il rifacimento dell'illuminazione pubblica nei villaggi rurali di Morolo e Doganella. All'intervento di Conte, ho replicato, pur essendo favorevole all'adesione al bando, lamentando comunque una scarsa programmazione da parte della maggioranza che ha proposto solamente tre progetti, tra l'altro di dubbia rilevanza sul piano delle ricadute di sviluppo socio-economico che possono portare al paese, proponendo a mia volta invece, solo come esempi, la manutenzione della viabilità rurale, la ristrutturazione dei fontanili (importanti per gli allevatori) e quella dell'antico casale della Tenuta di Vallelunga. Su queste tematiche, credo, sia fondamentale anche il lavoro preventivo delle Commissioni consiliari, alle quali invece la maggioranza non dà alcun peso. Le stesse contestazioni sono state portate dalla consigliera Mancini, la quale però ha anche dato voto contrario all'approvazione del punto.
Si è poi passati al secondo punto, che vedeva l'istituzione del registro delle imprese multifunzionali. L'opposizione, constatando ancora una volta il mancato passaggio in Commissione e la lacunosità del regolamento attuativo, ha proposto di rinviare il punto, proposta respinta dalla maggioranza, che ha però fortunatamente espresso parere favorevole sulla possibilità di convocare al più presto la relativa Commissione per apportare tutte le modifiche proposte dall'opposizione o da qualche consigliere anche della maggioranza. Il punto è così passato con i voti favorevoli della maggioranza (dieci, ricordando le assenze di Di Lorenzi, Lupi, Belli e Scisci), contro l'astensione mia e di Mancini (per l'opposizione era assente Giordani).
Sul terzo punto, quello riguardante la mozione che impegna il Sindaco a presentare alcune osservazioni al Presidente della Regione Lazio Marrazzo sul Piano di riordino della rete ospedaliera, che per il nostro territorio riguarda soprattutto i tagli ai posti letto dell'Ospedale Andosilla di Civita Castellana, c'è stato voto unanime del Consiglio, che si è espresso favorevolmente anche sull'emendamento da me proposto (l'emendamento aggiungeva al testo il fatto che comunque la Regione ha accantonato la proposta del sub commissario nominato dal Governo, in attesa di sentire le esigenze del territorio).
Al punto quattro c'era l'approvazione del programma delle consulenze. Su questo argomento ho lamentato l'ingente spesa che il Comune impegna sul proprio bilancio soprattutto per quanto riguarda le consulenze di carattere legale (solo sul programma odierno si tratta di circa 30-40 mila euro). Anche il Sindaco mi ha dato ragione, essendo anche lui favorevole all'istituzione di un vero e proprio ufficio legale del Comune con l'assunzione di un avvocato o la convenzione con uno studio che porterebbe comunque ad un risparmio sulle casse comunali già non in buono stato. Sul punto il mio voto è stato contrario, con l'astensione invece di Mancini.
L'ultimo punto ha riguardato l'approvazione del Piano di lottizzazione Valloppio, passato con i voti favorevoli dei soli nove presenti, in quanto sia Conte (sia come tecnico che ha redatto il progetto sia come interessato alla lottizzazione) sia io e Mancini siamo usciti dall'aula e non abbiamo partecipato alla votazione.
A margine della seduta, a seguito di una mia interrogazione urgente, il Sindaco ci ha informato su quanto accaduto ieri all'Asilo nido, ovvero che è stato costretto ad ordinarne la chiusura per quattro giorni in quanto alla sua riapertura l'edificio è stato trovato igienicamente non idoneo ad ospitare soprattutto i bambini. Definendo comunque incresciosa la vicenda, si è chiesto di verificare le responsabilità e di porre urgentemente soluzione al problema.
Da ultimo è da sottolineare che è mancata la comunicazione ufficiale della costituzione di un nuovo gruppo consiliare all'interno della maggioranza con il "salto della quaglia" fatto da Pucci, seppur il Sindaco in un suo breve intervento ne ha fatto cenno, indicando tra l'altro di aver dato al consigliere Quirino Pucci la delega all'urbanistica. Attendiamo il prossimo Consiglio per la comunicazione ufficiale.

Sulla vicenda IdV-PdL a Rignano è uscito un articolo su Libero