domenica 19 settembre 2010

La Provincia di Roma partecipa al Servizio Civile con due bandi

La Provincia di Roma promuove quest’anno 2 progetti di servizio civile (L.64/01). Il Bando dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile del 3 settembre 2010 è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 70 del 3 settembre 2010 - 4°serie speciale - concorsi ed esami.

In tutto saranno selezionati 55 volontari, di età compresa tra i 18 e i 28 anni, che saranno impegnati per un anno nelle attività previste dai progetti. La domanda di partecipazione in formato cartaceo deve pervenire alla Provincia di Roma (via IV novembre 119/a, 00187 Roma), entro le ore 14.00 del 4 ottobre 2010.

Due i progetti dell’Amministrazione provinciale: “La Protezione Civile nella Provincia di Roma: un intervento da condividere”; “La Protezione Civile nella Provincia di Roma: in-formare ed educare alla cultura della Protezione Civile”.

Per maggiori informazioni potete contattarmi (fatemi sapere se c'è qualcuno interessato) e consultare le informazioni qui.

sabato 18 settembre 2010

Roma Capitale metropolitana, non solo una riforma

Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri il primo decreto su Roma Capitale, proseguendo l'iter legislativo dopo l'approvazione della legge 42/2009 sul federalismo fiscale, all'interno della quale l'art. 24 delega al Governo l'attuazione di organi e funzioni di Roma capitale prevista dalla Costituzione. Solo un primo passo, in attesa che venga approvato anche il decreto che attribuirà le funzioni a questo nuovo Ente.
Da amministratore locale, sono preoccupato dal fatto che questo tema, ad oggi, sembra interessare solamente la Polverini, Alemanno e Zingaretti, in qualità di responsabili delle tre principali Istituzioni del Lazio (Regione, Comune di Roma e Provincia) e non i Sindaci e gli amministratori dei nostri paesi. Ad essere in ballo, infatti, non sono solamente dei poteri, ma anche una diversa idea di sviluppo dei nostri territori. Se a prevalere nello scontro politico, infatti, sarà l'idea della destra e di Alemanno, i Comuni al di fuori del raccordo anulare di Roma vedranno sempre più crescere le proprie difficoltà e limitare le proprie risorse.
A tal proposito, ho apprezzato l'iniziativa intrapresa dal presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che ieri ha voluto chiamare a raccolta in una intensa giornata di studio e lavoro tutti gli amministratori provinciali e comunali del centrosinistra (erano invitati anche europarlamentari, senatori, deputati e consiglieri regionali), per illustrare, ma non solo, la sua idea di sviluppo di Roma e dei Comuni della provincia: Roma deve diventare una Capitale metropolitana (così come lo sono molte delle Capitali europee).
"Capitale metropolitana" non è solamente l'ambizione di una riforma istituzionale, ma un progetto strategico di sviluppo del territorio. Partendo dalle analisi di alcuni dati (e non da chiacchiere, come quelle della destra), Zingaretti ha evidenziato come ad oggi ad una crescita della residenzialità esterna a Roma non ha corrisposto un'eguale crescita dei servizi di qualità (sembra molto avvicinarsi a quanto è successo anche con l'Amministrazione Coletta a Rignano). Si deve passare da una periferizzazione ad una metropolizzazione, portando avanti principalmente quattro priorità: coesione sociale, innovazione, integrazione e sostenibilità dello sviluppo. Questa idea deve diventare l'idea della nostra classe dirigente, che unitariamente deve mettere in campo una nuova idea di sviluppo.
Condividendo l'idea del presidente Zingaretti, aggiungo che questo nuovo progetto non può non guardare ad una interdipendenza dei territori, che non può fermarsi al solo confine romano: se Roma deve e non può che diventare "Capitale metropolitana" (formata dalla città di Roma, dagli attuali municipi romani che devono divenire veri e propri Comuni - apro una parentesi, mi sembra folle l'idea della destra di ridurre il numero di municipi: in questo modo si creerebbero degli enti pachidermici, allontanando l'ente dal cittadino - e dai Comuni della provincia), un'integrazione deve esserci anche con le altre provincie laziali che non possono essere abbandonate ai loro destini (innestando, molto probabilmente, la loro "fuga" verso altre regioni) in una riforma organica anche della Regione Lazio (che deve essere, a mio parere, proprio perchè in essa ricade Roma Capitale, una Regione a statuto speciale).
Se Alemanno e la destra vogliono accentrare enormi poteri a Roma, con l'idea di risolvere poi le proprie problematiche (vedi discorso nomadi, prostituzione, rifiuti) spostandole nella periferia, o meglio nei comuni della provincia, gli amministratori locali e i cittadini non possono che ribellarsi a tale idea.
Ecco perché ritengo fondamentale che i cittadini, ma soprattutto chi si candida ad amministrarli, non possono non tenere sotto osservazione questi cambiamenti che ci stanno passando molto velocemente e distrattamente sopra la testa, perché ne va del nostro futuro.
L'ho detto e scritto anche qualche tempo fa, ma lo ripeto. C'è la necessità di promuovere la Città metropolitana di Roma (che valorizza non tanto il “grande centro” quanto i comuni circostanti ed i municipi interni al capoluogo, analogamente a quanto accaduto in altre grandi città europee quali Londra, Parigi, Barcellona, Amsterdam, Berlino), all’interno però di una visione regionale di sviluppo integrato, capace di far fronte anche alla scarsità di risorse economiche e non solo: occorre costruire una rete strategica, economica e sociale tra i maggiori attori coinvolti che non può prescindere dall’azione di programmazione e coordinamento della Regione, ridisegnando funzioni e compiti degli enti locali in maniera definita, evitando una eccessiva genericità delle attribuzioni e tale da non creare sovrapposizioni.
Questa è la mia idea di sviluppo e mi candido a portarla avanti insieme a quelli che la pensano in questo modo, convinto che i nostri territori possano avere uno sviluppo sostenibile diverso da quello attuale. Non si può pensare solo ad "amministrare", bisogna "governare" dei processi: questo è, secondo me, ciò che differenzia la qualità di un bravo amministratore.

Dal Consiglio comunale di giovedì 16

Dopo la pausa estiva, si è tenuto giovedì scorso alle ore 11 un Consiglio comunale con all'ordine del giorno: 1. Salvaguardia equilibri di bilancio e ricognizione stato di attuazione dei programmi E.F. 2010; 2. Atto di indirizzo per valutazione e dismissione società partecipate; 3. Adozione variante al Piano di lottizzazione "Facchinaccia".
Sul primo punto all'odg, prima di entrare nel merito della discussione, ho avanzato la richiesta di rinvio del punto in quanto la documentazione messaci a disposizione mancava completamente della relazione sullo stato di attuazione dei programmi (sebbene nel corpo della proposta è scritto: "... delibera di approvare l'allegata relazione dell'Ufficio Ragioneria riguardante lo stato di attuazione dei programmi). Se a ciò si aggiunge che: sono diversi mesi che sto attendendo alcune risposte dal Responsabile dell'Area economico-finanziaria riguardanti dati e documenti per approfondire i bilanci, risposte che mi vengono ancora negate, nonostante sull'argomento si sia pronunciato anche il Difensore civico provinciale che in una Sua ultima del 13 settembre scorso scrive: "si è perfezionato il Vostro diritto ad accedere immediatamente agli atti richiesti"; in data 8 settembre la Giunta ha deliberato una variazione di bilancio su vari interventi e risorse (togliendo molte somme sul capitolo della Scuola!) per una somma di circa 130.000 euro, della quale ci è stata data copia e informativa solamente nella mattinata del 16 settembre, giorno stsesso del Consiglio, non dandoci la possibilità di approfondire i dati contabili; è ancora in corso la ricognizione dei residui da parte di professionisti esterni - affidamento, peraltro, già contestato sia in sede di approvazione del Bilancio preventivo sia presso la Corte dei Conti - che non permette quindi una valutazione complessiva degli equilibri di bilancio; come i consiglieri comunali possono approvare tale proposta? Ma questo dubbio non è lecito avere, quando di fronte si ha una Maggioranza che fa dell'arroganza e della mancanza di ogni spazio di confronto la propria linea di condotta. Infatti la richiesta di rinvio è stata bocciata (con me hanno votato a favore solamente i consiglieri Giordani e Lupi, Di Lorenzi si è astenuto, Mancini era assente, tutti i restanti hanno votato contro).
Dovendo passare quindi alla votazione sulla proposta così come presentata dalla Maggioranza, io mi sono espresso contro l'approvazione (si è associato alla mia dichiarazione anche il gruppo dell'UDC), non solo per quanto scritto in precedenza (che comunque già basterebbe a giustificarne il voto), ma anche perché dai dati - ripeto, a mio avviso, totalmente incompleti e di dubbia veridicità - si evince che i conti comunali sono sempre più in difficoltà (e, visto che questa Amministrazione sta vendendo molti beni pubblici, nei prossimi anni non avremo neanche questa soluzione - per me, da utilizzarsi solamente in casi estremi - per fare cassa), dimostrando un avanzo di amministrazione di soli 9.000 euro (lo scorso anno era di più di 120.000). Se si pensa che una volta accertati nella loro vera consistenza i residui si potrebbero avere dati molto differenti (purtroppo!) rispetto a quelli dichiarati ora, quale sarebbe la situazione economico-finanziaria del nostro Comune? Continuo a ripetere che su questo argomento ci vorrebbe maggiore responsabilità e che stiamo ancora attendendo un'assemblea pubblica...
Il secondo punto riguardava la proposta della Maggioranza, viste le nuove normative della legge n. 122/2010, di dare mandato alla Giunta comunale per attivare le procedure di valutazione e dismissione delle due società partecipate (la Farmarignano e l'A.S.I.).
Anche su questo punto, la mia è stata una richiesta di rinvio poiché: essendo il termine normativo per la dismissione o liquidazione delle società partecipate al 31.12.2011 e non essendoci ancora stati chiarimenti che potrebbero modificare il contenuto della legge, mi sembra imprudente affrettare i tempi, ben sapendo che nei mesi prossimi si potrebbero prospettare soluzioni più vantaggiose per i Comuni, ma anche per gli stessi lavoratori; la proposta, così come formulata, senza alcun contenuto nelle modalità e nei tempi di attuazione, sembra solamente un atto "vuoto" e un chiedere ai consiglieri un voto "in bianco" nel delegare la Giunta a tutte le azioni conseguenti (la Giunta ha tutto il diritto-dovere di adempiere a certe procedure, senza esser necessario questo tipo di atto di indirizzo); risultandoci ancora non approvati i bilanci dell'A.S.I. (cosa che per il vicesindaco Conte non si dimostra mancanza grave, fatto per me invece molto grave dato che questi documenti dovrebbero essere allegati ufficialmente ai bilanci comunali), su quali basi possono essere effettuate le valutazioni? Sulla situazione delle società partecipate ho chiesto più volte una riunione ad hoc dei consiglieri, ma il vicesindaco Conte ce l'ha più volte promessa ma mai organizzata. Attendiamo... nel frattempo, dati questi ragionamenti, il mio voto, insieme a quello dell'altro mio collega del Pd Giordani e a quello dei due consiglieri dell'UDC, non è che potuto esser contrario. La Maggioranza, invece, ha approvato la proposta seguendo l'ordine di scuderia (che tristezza, dopo più di quattro anni di Consigli, vedere consiglieri che vengono alle assemblee solamente per alzare la mano al momento del voto; per alcuni, non ho mai avuto il piacere di sapere quale fosse il proprio pensiero!).
Sul terzo punto, quello della variante alla lottizzazione "Facchinaccia", la Maggioranza ha votato favorevolmente, mentre l'Opposizione si è astenuta. Anche su questo punto, però, ritengo di aver avuto una vittoria facendo passare all'unanimità un emendamento che obbliga l'Amministrazione comunale a vincolare le somme derivanti dagli oneri concessori della variante per migliorare l'impianto di sollevamento fognario, che in quella zona risulta con non pochi problemi. Sulla questione delle varianti urbanistiche, nel corso della discussione, ho contestato alla Maggioranza attuale anche il fatto che non si può continuare, sul piano urbanistico appunto, a non porre in seria considerazione la pianificazione dei servizi (vedi acquedotto, strade, scuole, ecc.) che, a mio avviso, dovrebbe essere prioritaria rispetto alla pianificazione edilizia, osservazione che invece questa attuale Giunta ha totalmente disatteso.
Per questo, fermamente, continuo a seguire le mie battaglie in Consiglio comunale, convinto di difendere gli interessi collettivi e che un'altra Rignano si possa pensare e realizzare, con una progettualità sostenibile, allargando la partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative, dando la disponibilità, in vista delle prossime e vicine elezioni comunali, per la mia candidatura.

martedì 7 settembre 2010

Realacci ricorda il Sindaco-pescatore

Ancora una bellissima riflessione e un affettuoso ricordo del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, brutalmente assassinato. Ermete Realacci, deputato PD, scrive oggi su Europa: "con la sua serena determinazione aveva fatto capire che la tutela dell'ambiente e del territorio, non sono un freno, ma le precondizioni per lo sviluppo economico e il futuro del nostro paese". Niente di più vero e una fra le priorità che ogni buon amministratore, come Angelo Vassallo è stato, dovrebbe avere nel proprio operato.

Qui il ricordo di Realacci su Angelo Vassallo.

lunedì 6 settembre 2010

"Hanno ucciso un sogno"



È stato crivellato da colpi di pistola, in un agguato in stile camorra, Angelo Vassallo, 57 anni, sindaco di Pollica, comune del Cilento.

È avvenuto nella tarda serata di ieri. Vassallo è stato raggiunto dai colpi mentre era alla guida della sua auto, in una stradina dietro la sua abitazione, nella frazione di Acciaroli.

Secondo il PM Alfredo Greco, che conduce le indagini, si è trattato di un omicidio con "modalità brutte e pesanti, un'esecuzione cattiva con troppi colpi sparati per un omicidio. Vassallo era un uomo che si batteva contro l'illegalità ed era sempre in prima linea. Quando accadeva qualcosa di particolare sul suo territorio, me lo segnalava. Non hanno ucciso solo un uomo, hanno ucciso una speranza per il Cilento. Era un simbolo di legalità. Chi lo ha ucciso ha voluto colpire chi si opponeva all'illegalità".

Qui un ritratto di Vassallo, curato da un giornalista che lo aveva incontrato di recente.

Qui il ricordo di Vassallo da parte di alcuni esponenti del PD.

venerdì 3 settembre 2010

Dalla rassegna stampa di ieri

"Linko" sul mio blog un interessante articolo a firma di Pierluigi Castagnetti apparso ieri sul quotidiano Europa che parla e dà consigli al Pd per rinnovare il proprio linguaggio e modificare la propria strategia comunicativa. Mi sembra molto appropriato e ne condivido il contenuto, lasciandolo anche alla Vostra riflessione.

L'articolo si trova al seguente link: Non stiamo convincendo di P. Castagnetti.